Mangiare costerà di più: crisi e clima fanno crescere i prezzi

Pubblicato il 17 Novembre 2010 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA

Il cibo in tavola costerà di più, perché crisi e clima fanno crescere i prezzi. L’allarme viene dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione, che mette in luce le ripercussioni che avranno sul tessuto sociale, specialmente nei Paesi più poveri.

«Prevediamo – dicono gli esperti della Fao – che al termine del 2010 il costo delle importazioni alimentari aumenterà dell’11 per cento per i paesi più poveri e del 20 per cento per i paesi a basso reddito con deficit alimentare. Il costo totale delle importazioni alimentari a livello mondiale con tutta probabilità supererà nell’anno in corso il tetto dei mille miliardi di dollari, in linea con il record registrato nel 2008».

«I prezzi internazionali potrebbero ancora salire se la produzione l’anno prossimo non aumenterà, in modo significativo, per mais, semi di soia e grano».

Secondo la Fao, le quantità di cereali immagazzinate nel mondo caleranno del 7 per cento, quelle di mais del 12 per cento, di grano del 10 per cento, mentre l’orzo subirà un crollo del 35 per cento. La produzione cerealicola è attesa a 2.216,4 milioni di tonnellate, in calo dalle 2.263,4 milioni di tonnellate della raccolta precedente (-2,1 per cento), con stock finali pari a 512,5 milioni di tonnellate in flessione dai 552,4 milioni di tonnellate precedenti (-7,2 per cento). Lo zucchero, invece, tocca i massimi di prezzo a fronte di una produzione in crescita sostenuta (+7,75 per cento) a 168,8 milioni di tonnellate, con la produzione che supera i consumi e i prezzi ugualmente in tensione.