Tagli, condono e lotta all’evasione: ecco la manovra targata Tremonti

Pubblicato il 24 Maggio 2010 - 20:41| Aggiornato il 6 Novembre 2020 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

Giulio Tremonti ha presentato oggi il “menù” della manovra finanziaria a  maggioranza e enti locali. Il partito ha dato l’ok durante una riunione nella sede del Pdl in via dell’Umiltà. Un sostanziale via libera con alcuni punti da definire come i tagli alle remunerazioni dei manager pubblici, la riduzione del finanziamento ai partiti, la tracciabilità dei pagamenti in contanti ed infine le risorse da destinare a Roma capitale. Domani il testo sarà sottoposto al varo del governo e dopo, durante il Consiglio dei minstri, dovrebbe incassare il via libera. Ma cosa prevede la manovra?  Tagli, blocco dei contratti, ma anche riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti (i proventi verranno dati alla cassa integrazione) e mini condono.

Un dato emerso dal confronto che Tremonti ha avuto con i presidenti delle Regioni, è che la manovra avrà un impatto pesante proprio sulle Regioni, che dovranno accollarsi ben un terzo dei costi tra tagli e patto di stabilità. Le Regioni, secondo quanto si è appreso, dovranno far fronte ad un livello maggiore di costi per la sanità e, contestualmente, ad un più alto grado di spese legate a trasferimenti di risorse per materie di competenza delle Regioni.

La manovra, ricordiamo, ammonta a 24 miliardi di euro, 12 per il 2011 e 12 per il 2012 ma, secondo alcuni, alla fine potrebbe essere più consistente se si considerano anche alcuni rifinanziamenti per il 2010, come quello per le missioni internazionali di pace. Ecco le misure che il governo si appresta a varare:

Pagamenti e tracciabilità. Torna il tetto a 5.000 euro per i pagamenti in contanti (ma alla fine dovrebbe attestarsi a 7.500 euro) e arriva l’obbligo di fattura telematica oltre i 3.000 euro.

Stangata sui bonus dei manager. Salgono le tasse sulle stock option, le azioni date ai dirigenti delle società, ma anche sui “bonus” dei manager e dei banchieri che eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione.

Tempi sprint per le cartelle. L’accertamento e l’emissione del ruolo diventano contestuali rendendo più corto il tempo per contestazioni e ricorsi. In questa norma potrebbe essere inserita anche l’inversione dell’onere della prova, come già fatto per i capitali detenuti all’estero.

Stretta sul gioco clandestino. L’evasione dell’imposta sui giochi, una volta accertata, avrà riflessi anche ai fini delle imposte dirette. Nasce l’Agenzia che sostituisce i Monopoli e entrano in campo per i controlli a fianco dell’Aams, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza.

Le regioni del Sud avranno la possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell’Irap con riferimento alle imprese avviate dopo l’entrata in vigore del decreto legge con l’opportunità di ridurre o azzerare l’Irap.

La sanatoria immobiliare nella manovra ci sarà e riguarderà l’obbligo per gli interessati di dichiarazione di aggiornamento catastale con sanzioni che saranno ridotte ad un terzo. Per aderire alla sanatoria e beneficiare delle sanzioni ridotte i proprietari degli immobili ‘fantasma’ avranno l’obbligo di presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale. Se questo non avverrà l’Agenzia del Territorio, in base alle fotografie scattate dagli aerei, applicherà una rendita presunta agli immobili contestandone il valore anche in maniera retroattiva. La stretta riguarderà anche le procedure. Scatterà infatti l’obbligo di indicare negli atti soggetti a trascrizione identificazione catastale e relative planimetrie. Ci sarà poi un’ integrazione sempre più forte tra le funzioni catastali dell’Agenzia del Territorio e quelle dei Comuni.

Tagli a politici e partiti. La scure dei risparmi arriva anche sui partiti politici. Sarà dimezzato il contributo di un euro a cittadino iscritto nelle liste elettorali per le elezioni alla Camera. Verranno inoltre soppresse le quote annuali dei rimborsi in caso di scioglimento anticipato del Parlamento. Se un politico che è stato eletto ha incarichi nella pubblica amministrazione, per questi può percepire solo il rimborso delle spese e un gettone di presenza al massimo di 30 euro. Le risorse che si recupereranno dalle riduzioni di spesa di Quirinale, Senato, Camera e Corte Costituzionale saranno destinate alla cassa integrazione.

Slittamento delle pensioni di anzianità. Una finestra ‘mobile’ dal 2011 per la pensione di vecchiaia, che scatterà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti (invece degli attuali tre). Sempre in materia di interventi previdenziali, confermate le due finestre per il pensionamento anticipato dal 2011 con almeno 40 anni di contributi; previsto un pro-rata anzianità contributive maturate dal 2011.

Arriva una stretta sulla spesa in materia di invalidità. L’elevazione percentuale di invalidità dal 74% all’80% per la concessione dell’assegno di invalidità. Previsto anche un piano di controlli: l’Inps è chiamata ad effettuare un programma di 100mila verifiche per l’anno 2010 e di 200mila verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile. Le Regioni poi dovranno concorrere alle spese: a valere sui trasferimenti alle regioni, il 45% degli stessi sono redistribuiti tenendo conto della distribuzione pro-capite della spesa effettuata in ciascuna regione per invalidità civile.

Soppressione Enti inutile. Soppressione dell’Ipsema, dell’Ispel, dell’Ipost e trasferimento delle funzioni rispettivamente all’Inail e all’Inps, ma anche stop all’Isae, all’Ente italiano montagna, all’Ice e di altri enti che saranno accorpati ai rispettivi ministeri. Viene poi prevista la soppressione del finanziamento pubblico per tutti quegli enti che non hanno risposto alle richieste di informazione inviate nei mesi scorsi per conoscere l’utilizzo dei finanziamenti a carico del bilancio dello Stato. Prevista comunque la creazione di un fondo, di importo inferiore, che dovrebbe servire per fare fronte a situazioni di comprovata necessità.

Niente rimborsi per l’Iva pagata sulla Tia, la Tariffa di Igiene Ambientale, che in molti Comuni ha sostituito la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Nella manovra ci sarà una norma interpretativa per evitare il rimborso a carico dei Comuni e delle società municipalizzate. La questione della Tia è legata a una sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno secondo la quale, essendo la tariffa comunque una tassa, non può essere gravata dall’Iva. I contribuenti potrebbero così chiedere ai gestori delle imposte la restituzione dell’Iva pagata. Si tratta però di una questione complessa e per questo più volte è stato invocato un intervento legislativo. Il ministro dell’Economia ha annunciato dunque una norma che fa chiarezza sulla tassa dei rifiuti e soprattutto che blocca le richieste di rimborso.

Stop al finanziamento delle leggi di spesa non utilizzate negli ultimi tre anni. I fondi recuperati saranno destinati al fondo di ammortamento dei titoli di Stato. E’ una delle misure illustrate dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti alla Consulta economica del Pdl secondo quanto riferito da alcuni partecipanti.

Sarà possibile porre un pedaggio su tratti stradali che connettono con le autostrade. Questo servirebbe a reperire risorse per le infrastrutture ed escludere Anas dal perimetro del bilancio statale.

Contratti pubblico impiego. Il trattamento economico dei dipendenti della Pubblica amministrazione, compresi i dirigenti, non potrà superare (fino al 2013) il trattamento del 2009. Il turn over sarà inoltre limitato per altri 2 anni. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, secondo quanto riferito da presenti, durante la Consulta economica del Pdl. I trattamenti saranno ridotti del 5% sopra i 90.000 euro di reddito per la parte che eccede i 90.000 euro e fino a 130.000. Contributo che aumenterà fino al 10%oltre i 130.000 euro. C’é poi un tetto alle ‘code’ contrattuali 2008-2009: cioé si prevede che i rinnovi non possano determinare aumenti superiori al 3,2%.

Tagli ai ministeri. Tra le riduzioni delle spese della Pubblica amministrazione, la manovra prevede una “limitazione delle autovetture di servizio, con esclusione dei Vigili del fuoco e del comparto sicurezza”, un taglio dell’80% rispetto al 2009 “per l’acquisto la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonche’ per l’acquisto di buoni taxi”. E ancora, “una riduzione del 50% delle spese sostenute per le missioni, con l’esclusione delle missioni internazionali di pace, nonche di quelle strettamente connesse con accordi internazionali, ovvero indispensabili per assicurare la partecipazione a riunioni presso enti e organismi internazionali o comunitari”. Altri risparmi riguardano le spese per “studi e consulenze, nonche’ per relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicita”, che “non possono essere superiori del 20%” a quelle del 2009. E ancora: “divieto di effettuare spese per sponsorizzazioni.

Tagli al ministero dell’Istruzione, ma per spese di funzionamento. Al comparto dell’istruzione si è già tagliato dove si poteva e dunque la manovra economica che il Governo sta mettendo a punto ‘risparmiera” scuola e università. I tecnici del dicastero di viale Trastevere hanno incontrato stasera i dirigenti del ministero dell’Economia proprio a questo proposito. Anche a viale Trstevere è “assegnata” una sforbiciata del 10% ma il taglio riguarderà essenzialmente le spese di funzionamento e dunque si procederà a una razionalizzazione delle spese riducendo, ad esempio, le “uscite” per convegni, consulenze e missioni. Naturalmente però anche i dipendenti del comparto seguiranno le sorti degli altri dipendenti pubblici.

L’organico degli insegnanti di sostegno nel 2010-2011 dovrà rimanere invariato rispetto al 2009-2010. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alla Consulta del Pdl, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti.

Occhio agli uffici pubblici per i quali si paga un affitto. Gli enti previdenziali provvederanno all’acquisto di immobili adibiti ad ufficio in locazione passiva alle amministrazioni pubbliche. E’ previsto anche nella manovra un censimento degli immobili degli enti previdenziali con una specifica indicazione di quelli ad uso istituzionale e di quelli in godimento a privati. La questione degli spazi pubblici è da tempo all’attenzione di Tremonti che di recente con una circolare ha strigliato le amministrazioni che non hanno fornito sufficienti informazioni per il censimento degli uffici. Nei giorni scorsi era anche emerso, nel corso dei lavori parlamentari sul federalismo demaniale, che lo Stato, detentore di un patrimonio pubblico di tutto rispetto che verrà in parte trasferito agli enti locali, paga un affitto ogni anno per 7.000 immobili per un costo complessivo in locazioni passive di circa 700 milioni di euro.