Manovra. Niente tasse per le banche, nel mirino di Tremonti le assicurazioni

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

Niente tassa sulle banche, che sono state già tartassate, né una riedizione della cosiddetta Robin Hood tax, ma disponibilità a prendere in considerazione le proposte che mirassero a intervenire sul fronte delle assicurazioni: è quanto avrebbe detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione tra il titolare del Tesoro e la maggioranza che si è tenuta mercoledì al Senato.

Il ministro avrebbe, sempre secondo quanto riferito, risposto ad alcune sollecitazioni da parte dei parlamentari e avrebbe spiegato di essere consapevole della presenza di asimmetrie sulle tariffe assicurative rispetto alla media europea. Qualora dunque, avrebbe detto, vi fossero proposte in questo settore vi sarebbe la disponibilità a valutarle.

Il titolare di via XX Settembre avrebbe comunque osservato la necessità, nel caso di un intervento sulle assicurazioni, di non utilizzare le risorse provenienti per nuove misure ma di usarle esclusivamente per incrementare i risparmi.

Il ministro avrebbe invece ribadito, anche sollecitato da diversi parlamentari, di condividere le misure per la semplificazione delle procedure che gravano sulle piccole e medie imprese ma non avrebbe sciolto il nodo circa il tipo di strumento legislativo da adoperare. Le novità dunque potrebbero essere inserite nella manovra ma potrebbero anche essere introdotte attraverso un provvedimento a parte, vale a dire il pacchetto di misure sulla libertà d’impresa.

Tremonti avrebbe comunque ricordato come il governo abbia fatto di tutto per costruire una manovra dal volto umano e come sia riuscito a evitare la macelleria sociale: laddove in altri Paesi, ad esempio in Germania, hanno tagliato posti di lavoro – avrebbe infatti spiegato – noi abbiamo congelato gli scatti.

E sempre per quanto riguarda poi gli effetti della manovra, ma questa volta a livello macro, il ministro si sarebbe detto convinto del fatto che non sia certo la Gazzetta ufficiale a smuovere l’economia: quest’ultima infatti dipende da altro e talvolta, ad esempio avrebbe evidenziato Tremonti, sono molto più efficaci alcune operazioni monetarie di una serie di norme.

Nel corso della riunione diversi parlamentari avrebbero ‘perorato’ le ragioni dei propri emendamenti: il presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, sarebbe tornato sulla possibilita’ di ottenere risparmi per 44 miliardi attraverso i tagli ai consumi intermedi. Una strada che però secondo Tremonti è più difficile da praticare di quanto non appaia: tali risorse infatti, avrebbe detto, finanziano voci importanti come i contratti con le Fs o l’Anas.

E quindi i risparmi possibili, a conti fatti, non supererebbero invece qualche centinaio di milioni di euro. Un gruzzolo sul quale comunque, sempre secondo quanto si apprende, i senatori finiani hanno puntato i riflettori: e proprio per esaminare il ventaglio di possibili nuovi interventi Baldassarri, sempre secondo quanto si apprende, avrebbe incontrato in serata il presidente della Camera Gianfranco Fini.