Melfi, la Fiat ai tre operai reintegrati: “Restate a casa”

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

MELFI (POTENZA) – La Fiat ”non intende avvalersi delle prestazioni lavorative” dei tre operai di Melfi reintegrati in base alla sentenza dalla Corte di appello di Potenza, accogliendo il ricorso della Fiom. L”azienda ha inviato un telegramma ai tre operai: lo ha reso noto all’ANSA uno degli avvocati della Fiom, Lina Grosso.

Un telegramma simile, con il quale la Fiat comunicava l’intenzione di non avvalersi delle loro prestazioni lavorative, fu inviato dall’azienda torinese il 21 agosto 2010, dopo il primo reintegro di Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli.

Al rientro in fabbrica ai tre fu consentito di superare i tornelli dello stabilimento di Melfi (Potenza) ma non fu permesso di andare sulle linee di produzione e fu assegnata loro una stanza per svolgere attivita’ sindacale (Barozzino e Lamorte erano rappresentanti sindacali, mentre Pignatelli un iscritto alla Fiom). I tre si opposero alla decisione dell’azienda e uscirono dallo stabilimento lucano: quindi dal luglio del 2010, quando furono licenziati, i tre non sono mai piu’ andati a lavorare sulle linee di produzione.