Milano senza soldi: a rischio Expo 2015, invocato “Super Bertolaso”…

Pubblicato il 8 Febbraio 2010 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

L’Expo di Milano è in crisi già da tempo. I suoi ultimi anni di vita hanno visto prima un ridimensionamento del progetto poi le voci sul  supercommissariamento. Oggi si profila l’ipotesi più nera: la definitiva rinuncia quindi la chiusura.

Si apre così una questione politica e non solo cittadina. Il futuro dell’Expo preoccupa non solo la città di Milano, che vedrebbe andare in pezzi una delle vetrine, se non la sola, più importante del capoluogo lombardo. In campo scendono maggioranza e opposizione. Il Pdl non vuole rinunciare e la Lega Nord chiede a gran voce le dimissioni di Lucio Stanca. Il Pd dice basta a «lobby e doppi incarichi», la situazione deve essere discussa in un Consiglio comunale straordinario, e chiede Bertolaso come supercommissario.

Ogni decisione, però, deve essere presa prima di una scadenza improrogabile: se il Bie di Parigi deve mettere il timbro definitivo sulla candidatura di Milano il 30 aprile, entro la fine di marzo dovrà essere convocata un’assemblea degli azionisti della società Expo per fare la conta dei finanziamenti certi. A chiedere che sia l’aula di Palazzo Marino a prendere una iniziativa è il capogruppo pd Pierfrancesco Majorino. Che raccoglierà le firme tra i suoi colleghi e, nel frattempo, spiega: «La situazione che si è creata è inaccettabile: chiediamo che l’ad di Expo Lucio Stanca se ne vada, visto che si ipotizza un suo doppio commissariamento».

Da settimane circola il nome dell’uomo forte della Protezione civile Guido Bertolaso, anche se un altro sembra prendere quota: quello di Letizia Moratti, che commissario (con poteri limitati) lo è già. «Potrebbe essere utile — ragiona Majorino — ma non certo mantenendo anche la carica di sindaco». Sull’ipotesi Bertolaso è favorevole il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali, Filippo Penati, che vede in Bertolaso l’uomo giusto per cacciare «i lobbisti che stanno paralizzando i lavori» e assicura di essere pronto, in caso di vittoria su Roberto Formigoni, a eliminare il doppio mandato di Stanca (che continua a mantenere anche il seggio alla Camera per il Pdl).

Non meno dura la posizione di Matteo Salvini, il capogruppo della Lega: «L’Expo è una tale occasione che non si può nemmeno pensare di rinunciarvi, visto che si è già tagliato molto. Piuttosto è chiaro che c’è un problema di gestione, per colpa del quale si è già perso troppo tempo: quindi Stanca dica se non è in grado di portare avanti adeguatamente il suo incarico e si cerchi un’altra soluzione». Un cambio che, per quanto sia ormai considerata ipotesi non più tabù nella stessa maggioranza, sarebbe comunque rimandato a dopo le elezioni regionali. Ma se la Lega guarda con insofferenza all’onorevole catapultato da Roma, una difesa a spada tratta arriva dai colonnelli del Pdl.

In particolare dal vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, che dice sicuro: «Stanca sta facendo un ottimo lavoro, la macchina si è messa in moto e le modifiche al progetto sono già state approvate. Expo si farà». Sulla sua linea anche il pdl Carlo Fidanza, presidente della commissione consiliare su Expo: «Vedo un clima positivo, ad Expo non si rinuncia». Lupi, con l’altro coordinatore pidiellino Luigi Casero, incontrerà ancora il sindaco Moratti e il presidente della Provincia Podestà per risolvere la paralisi del consiglio comunale sul Piano di governo del territorio.

E si cercherà una via d’uscita per stabilire quali emendamenti della maggioranza ritirare dal dibattito. Una situazione su cui si innesta la richiesta di una seduta su Expo. «Se dovesse esserci convergenza tra i partiti cercheremo di inserire una data nel calendario serrato sul Pgt — spiega il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri — Altrimenti, come da regolamento, lo convocherò entro il 26 febbraio»