Mps, slitta ok a piano di ristrutturazione: mancano “dettagli” da Ue

Pubblicato il 25 Settembre 2013 - 06:49 OLTRE 6 MESI FA
Mps, slitta ok a piano di ristrutturazione: mancano "dettagli" da Ue

Mps, slitta ok a piano di ristrutturazione: mancano “dettagli” da Ue

SIENA – (ANSA) I mercati dovranno aspettare ancora prima di conoscere i dettagli del nuovo piano di ristrutturazione di Banca Monte dei Paschi di Siena. Proprio alcuni dettagli, ”che però fanno la loro parte”, come ha detto l’amministratore delegato Fabrizio Viola, hanno costretto il Cda dell’istituto senese a rinviare l’approvazione del piano imposto dalla Commissione europea per il via libera definitivo ai 4,07 miliardi di euro di Monti bond.

Quel Piano che mercoledì mattina doveva essere presentato proprio ai mercati in una conference call, già annunciata e ora rinviata, e poi ai sindacati in un incontro già programmato a Roma. Tutto rimandato perché proprio la Commissione europea, spiega una nota della banca, non ha completato l’iter che doveva permettere l’approvazione definitiva da parte dei consiglieri di Mps. Viola, uscendo da Rocca Salimbeni insieme al presidente Alessandro Profumo, si ferma un attimo con i giornalisti e ripete che ”nella sostanza l’operazione è condivisa e concordata”, ossia già pronta.

Un intoppo che non sembra quindi preoccupare i vertici del Monte: ”si tratta di un processo complesso che coinvolge tanti soggetti istituzionali e ogni tanto qualche tappa può subire qualche slittamento” ribadisce l’ad. Già nella nota ufficiale la banca aveva spiegato che ”i lavori tecnici di messa a punto” del piano sono terminati, ma ”non è stata finalizzata la fase formale istruttoria tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e la Commissione Europea”.

Certo un po’ di sorpresa c’è stata e occorrerà vedere come i mercati accoglieranno la novità. Profumo e Viola andranno comunque all’audizione fissata davanti alla Commissione finanze della Camera. Qui, probabilmente, senza scendere nei particolari, potrebbe arrivare qualche dettaglio in più sul piano 2013-2017, anche se ancora non è stata fissata, questa volta prudenzialmente, la nuova data per il Cda. Secondo quanto si apprende ai consiglieri sarebbe comunque stato confermato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e un ulteriore taglio dei costi, anche di quelli del personale, oltre che di circa 200 filiali che si andrebbero ad aggiungere alle 400 per le quali era già stata decisa la chiusura.

Intanto martedì il cda ha cooptato Béatrice Derouvroy Bernard che subentra a Frédéric Marie de Courtois D’Arcollières, in quota alla compagnia assicurativa francese Axa. Un cambio imposto dai nuovi incarichi in Axa per il vecchio consigliere, che assumerà la carica di Direttore Generale delle joint-venture assicurative Axa Mps Assicurazioni Vita ed Axa Mps Assicurazioni Danni, nonché di consigliere di AXA MPS Financial. Tutti incarichi incompatibili con quello di consigliere della banca.

A Siena cresce pure l’attesa per l’apertura, fissata per giovedì 26 settembre, del primo processo per il caso Antonveneta. Con rito immediato compariranno davanti ai giudici, l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Balsaddarri. L’accusa, per loro, è di ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza, reato che per i magistrati avrebbero compiuto ”occultando” il contratto di mandate agreement tra Mps e Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria.

Un procedimento che vede come parte offesa Bankitalia. Inoltre, il 3 ottobre, scadono i termini per la presentazione delle richieste di rinvio a giudizio nell’inchiesta principale sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps, inchiesta per la quale sono stati notificati il 30 luglio scorso gli atti di conclusione indagini a 11 persone (fisiche e giuridiche).