Mps torna sul mercato dei bond, è boom di richieste

di Paolo Algisi (Ansa)
Pubblicato il 26 Marzo 2014 - 06:03 OLTRE 6 MESI FA
Mps torna sul mercato dei bond, è boom di richieste

Mps torna sul mercato dei bond, è boom di richieste (foto LaPresse)

MILANO – Mps torna sul mercato dei bond dopo un digiuno che durava dal settembre del 2012. L’istituto senese ha colto al balzo la finestra di mercato favorevole piazzando un’obbligazione non garantita da 1 miliardo di euro. Gli ordini hanno toccato i 3,5 miliardi, pari a sette volte il taglio di 500 milioni inizialmente previsto e più del triplo delle attese del Monte.

La consistenza delle richieste ha permesso a Mps di abbassare il costo della provvista, da 290 a 275 punti punti base sopra il mid-swap, e ha convinto la banca a raddoppiare la pezzatura dell’obbligazione, che pagherà una cedola annuale del 3,625% e renderà il 3,746%. Il libro degli ordini, con richiesta da oltre 270 investitori, è stato chiuso in meno di tre ore. Buona la diversificazione geografica, con la metà delle richieste provenienti dall’Italia, un quarto dalla Gran Bretagna e il resto distribuito in Europa (più qualche ordine dagli Usa).

”La transazione dimostra la capacità di accesso dell’istituto senese al mercato dei capitali e il riconoscimento del brand della banca tra gli investitori internazionali”

ha commentato Mps in una nota. Il collocamento arriva in un momento di grande fermento per il mercato obbligazionario europeo, con alcuno istituti bancari alle prese con l’emissione dei bond ‘at1’, titoli perpetui che garantiscono un cuscinetto di capitale e smettono di pagare la cedola qualora gli indici patrimoniali scendano sotto una certa soglia.

Unicredit ha in corso un road show in Asia ed Europa per un collocamento da 2 miliardi. Che il Monte abbia scelto il momento giusto lo testimonia anche la discesa del rendimento medio sui bond bancari con rating speculativo al minimo del 3,87%, secondo le rilevazioni di Bofa-Merrill Lynch. Nessuna novità è intanto emersa sulla composizione del libro soci. Nell’ultimo giorno disponibile per comunicare alla Consob le posizioni superiori al 2% (o al 5% per le quote detenute in gestione del risparmio) nessun nuovo azionista di peso si è materializzato. Salvo comunicazioni dell’ultimo minuto (o fuori tempo massimo) la maggior parte del 12% venduto dalla Fondazione sembrerebbe dunque essere stato frazionato tra più fondi, molti dei quali americani.

Indiscrezioni di stampa hanno parlato di una ”quota di rilievo” finita nel portafoglio del gestore Usa Vanguard, che fino ad ora ha sempre comunicato le quote sopra il 2%. Tra le molte indiscrezioni susseguitesi in questi giorni (Jc Flowers, Och Ziff, Fidelity) l’unica certezza riguarda il 5,75% del capitale rastrellato da Blackrock, divenuto il secondo azionista dietro alla Fondazione Mps. Sul fronte giudiziario si registra infine il parere negativo della Procura generale della Cassazione alla richiesta della Procura di Siena di sequestrare un miliardo e 800 milioni di euro alla banca giapponese Nomura nell’ambito dell’inchiesta Mps. La Cassazione deve decidere se accogliere o meno il ricorso della magistratura senese sul sequestro, chiesto in relazione alla ristrutturazione del derivato Alexandria..