Fonsai, “Nagel indagato”. Lui si difende: “Non ho siglato accordi con Ligresti”

Pubblicato il 1 Agosto 2012 - 23:01| Aggiornato il 2 Agosto 2012 OLTRE 6 MESI FA
Alberto Nagel (LaPresse)

MILANO – Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, sarebbe indagato dalla procura di Milano per ostacolo alle autorità di vigilanza. Lo scrive il Sole 24 Ore.

Nagel sarebbe indagato in relazione al “patto occulto” fatto con Salvatore Ligresti, patto che avrebbe garantito una buonuscita milionaria all’ingegnere di Paternò in cambio del suo assenso all’aumento di capitale Premafin e all’operazione Unipol-Fonsai.

Lo stesso Ligresti è stato iscritto nel registro degli indagati nel luglio del 2011 con le ipotesi di reato di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza sulla base di una denuncia della Consob.

Nagel ha ricevuto nei giorni scorsi dalla Procura un avviso di garanzia con un invito a comparire. A innescare la svolta dell’inchiesta è stata la scoperta del presunto accordo sottoscritto lo scorso 17 maggio da Nagel e da Salvatore Ligresti. Un accordo la cui esistenza è sempre stata smentita da Mediobanca.

Una fotocopia del presunto patto, scritto a mano da Jonella Ligresti, era stato consegnato dalla figlia del finanziere siciliano al pm Orsi. L’esistenza dell’accordo era stata poi confermata direttamente da Salvatore Ligresti durante il suo interrogatorio e l’originale era stato successivamente acquisito dalla procura con un sequestro.

Ma Nagel si difende: “Non ho siglato accordi con Ligresti”, ha detto, dichiarando di aver siglato con Jonella Ligresti “esclusivamente per presa di conoscenza, la fotocopia di un foglio di carta dalla stessa manoscritto” con le richieste della famiglia.

In un nota Nagel ha dichiarato “di non aver stipulato alcun accordo o patto con la famiglia Ligresti inerente l’integrazione Unipol-Premafin”. Lo scorso 17 maggio ”su richiesta di Jonella Ligresti” l’ad di Mediobanca ”ho siglato, esclusivamente per presa di conoscenza, la fotocopia di un foglio di carta dalla stessa manoscritto che riportava un elenco di desiderata della famiglia Ligresti”.

Nagel aggiunge nella nota: “Si tratta di richieste in parte note e non destinate a Mediobanca, che non è parte di alcun accordo con la famiglia in questione, né quindi impegnative per l’istituto”. L’elenco ”tenuto conto anche della risposta della Consob al quesito di Unipol del 24 maggio 2012”, con cui la Commissione ha chiesto di non concedere alcun beneficio ai Ligresti, ”non si è mai tradotto in alcuna ipotesi di accordo con Mediobanca, Unicredit o Unipol Gruppo Finanziario”.

L’avvocato di Nagel, Mario Zanchetti, ha poi dichiarato: “Presenterò a breve una memoria con istanza di archiviazione perché il dottor Nagel ha chiarito e, anche in maniera circostanziata, la vicenda alla Procura della Repubblica di Milano”. Zanchetti ha poi sottolineato che l’interrogatorio è avvenuto in un clima ”sereno”.