Obbligazioni, 5 regole per limitare rischi: rating prezzo…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Dicembre 2015 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Obbligazioni, 5 regole per limitare rischi: rating prezzo...

Obbligazioni, 5 regole per limitare rischi: rating prezzo…

ROMA – Garanzie, rating, prezzo, liquidabilità e durata: è la verifica di cinque criteri, osservare con scrupolo che in questi 5 ambiti le obbligazioni che si intende sottoscrivere rispettino certi parametri che consente di evitare il rischio come nel caso di quell’1% di clienti delle 4 banche salvate dal Governo che ha perso tutto con le obbligazioni subordinate.

Il vademecum che la Banca d’Italia pure ha pubblicato sul suo sito con rapidità è ancora troppo tecnico per essere compreso con facilità dal risparmiatore medio. Sandra Riccio su La Stampa in qualche modo ne offre una traduzione meno ostica, isolando appunto i parametri da tener d’occhio.

Garanzia, occhio alla parolina “subordinata”. «Occorre sempre prestare attenzione al livello di garanzia del bond» spiega Claudia Segre, segretario generale Assiom Forex. E’ alla voce “livello di garanzia” o “seniority” che va cercata la parolina “subordinata” oppure quella “senior” che farà da spartiacque in caso di terremoti in banca.

Attenzione però perché all’interno della categoria delle obbligazioni subordinate ve ne sono a maggiore e minore rischio. Le obbligazioni Tier 1 sono quelle di grado più basso (junior) di subordinazione, potenzialmente le prime a subire le conseguenze di eventuali problemi della banca. Ci sono poi obbligazioni upper tier II, obbligazioni lower tier III e II, e a ciascuna corrisponde un grado di rischio. (Sandra Riccio, La Stampa).

Rating. Con la crisi dello spread abbiamo imparato a conoscere le agenzie di rating e a comprendere l’importanza del giudizio a performance e reputazione degli emittenti. Chi ottiene il voto più basso è il meno affidabile e ha i rendimenti più alti.

Liquidabilità. Quando compri l’obbligazione è appetibile sul mercato proprio perché promette cedole molto alti. Ma se sei costretto a vendere trovare un acquirente è un’impresa, resti col classico cerino in mano.

Prezzo e durata.  Anche il prezzo è importante, soprattutto se si compra sul mercato secondario. Può essere già alto e al momento del rimborso che avviene a 100, si dovrà sottrarre la quota eccedente il 100 (per esempio: se si compra a 108, arrivati alla scadenza naturale si otterrà indietro solo 100). Tra gli aspetti da considerare c’è poi la durata del titolo. «Di fatto – spiega l’esperta – più l’emissione è lunga e più è sensibile ai movimenti del mercato e alla volatilità». Occorreranno nervi ben saldi. (Sandra Riccio, La Stampa).