ONDATE DI RIBASSI SULLE BORSE ASIATICHE

Pubblicato il 4 Settembre 2008 - 23:41 OLTRE 6 MESI FA

L’ondata di ribassi è arrivata anche sulle Borse asiatiche, che pagano i crolli dei mercati occidentali e il timore che l’aumento della disoccupazione statunitense sottintenda ancora una lunga crisi economica. Tokyo ha perso quasi tre punti, Hong Kong e Giakarta hanno fatto peggio, Shanghai è sulla stessa linea, segnando il peggior calo settimanale dei listini dell’area nell’ultimo già pessimo anno.

«TSUNAMI FINANZIARIO» – «La paura è quella che stia montando uno ‘tsunami finanziariò», affermano gli operatori della zona, con la previsione che la correzione al ribasso per il settore delle commodities, molto debole in questi ultimi giorni, possa travolgere il comparto finanziario e «le società sensibili all’andamento dell’economia», quindi di fatto tutte. L’unica speranza per i mercati è che lo scivolone delle Borse asiatiche è avvenuto alla loro apertura, recependo quindi i ribassi di quelle occidentali e di Wall Street in particolare, mantenendo poi un andamento abbastanza costante nelle successive ore di contrattazione.

RIBASSI GENERALIZZATI – Forse quindi non c’è panico, ma i ribassi sono stati davvero consistenti e generalizzati nei diversi comparti. A Tokio, ad esempio, Sumco ha perso l’11,26%, Mazda il 6,89%, Fuji il 5,75%. Gli unici titoli di società di peso che si sono salvati sulla Borsa nipponica sono stati quelli di Sharp e Bridgestone, che hanno guadagnato poche frazioni: rispettivamente lo 0,08% e 0,05%. Sull’importante mercato azionario di Sidney è proseguito il crollo dei titoli delle società delle materie prime, ma le vendite si sono diffuse anche a gruppi finanziari come Premier investment (-6,07%) o farmaceutici come Sigma, che ha perso il 5,61%. A Singapore Cosco sta perdendo l’8,29%, a Hong Kong Bank of communication ha ceduto il 4,51%.