Statali: un “formicaio” che tenta la “grande fuga” da liquidazioni a rate e taglio stipendi. Obiettivo: pensione subito

Pubblicato il 28 Maggio 2010 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA

Scappare dai tagli, infilare l’ultima porta prima che si chiuda: statali grandi e piccoli si fanno fare i “conteggi” ed elaborano, a casa e in ufficio la strategia di fuga. Fuga dalla manovra che spezza in due o tre parti la liquidazione e dilazione l’incasso in due o tre anni. Fuga dal taglio dello stipendio per chi ce l’ha alto. Fuga dalle nuove regole prima che entrino in vigore. Le cronache raccontano la Pubblica Ammnistrazione come un “formicaio” di consulenze artigianali, “dritte” burocratiche, astuzie spaventate.

La manovra presentata dal governo penalizza gli statali sulle liquidazioni, e tra i dipendenti pubblici scatta la “corsa alla pensione”. I lavoratori hanno preso d’assalto gli uffici che danno informazioni e moduli relativi alla pensione.

Quello che spaventa maggiormente è la “rateizzazione” delle liquidazioni in tre anni. Ma, in attesa che il testo del decreto venga firmato, la norma è cambiata ancora: la rateizzazione della buonuscita e rimarrà solo per gli importi superiori a 90.000 euro, in pratica per i dirigenti. Gli altri riceveranno il pagamento in un’unica soluzione.

Di fatto la manovra provoca per ora un ‘boom’ di richieste per lasciare il lavoro: al ministero della Pubblica Istruzione in poche ore ne sarebbero arrivate sette in più, mentre al ministero dell’Economia tra ieri e questa mattina sarebbero pervenute dieci domande.

Ma l’impennata si registra negli enti pubblici non economici: all’Inps si sarebbe superata quota mille, all’Inail sarebbero più di 200 solo tra i dipendenti, sei tra i direttori generali, e richieste sarebbero state presentate anche tra i dirigenti di seconda fascia.

La “fuga” riguarda soprattutto gli alti dirigenti: secondo numeri che si fanno in ambienti sindacali, solo al ministero della Pubblica Istruzione in poche ore sarebbero arrivate 7 nuove richieste di pensionamento, mentre al ministero dell’Economia sarebbero pervenute 10 domande. Ma sono migliaia quelli che si stanno interrogando e preparando a imboccare e ingolfare “l’uscita di soccorso” se solo la trovano.

Infatti i “super manager” saranno penalizzati non solo nella liquidazione, ma anche nello stipendio: dal 2011 verrà tagliato del 5% per la parte eccedente 90 mila euro e del 10% sopra i 130 mila.

La “corsa alla pensione” sta spaventando le amministrazioni pubbliche: alcuni temono che i pensionamenti saranno così tanti da creare dei problemi al funzionamento stesso degli apparati statali.