Pensioni anticipo (donne solo ’53): 24/5 sindacati convocati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2016 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni anticipo (donne solo '53): 24/5 sindacati convocati

Pensioni anticipo (donne solo ’53): 24/5 sindacati convocati

ROMA – Pensioni anticipo (donne solo classe del ’53): 24/5 sindacati convocati. Si apre il confronto tra Governo e sindacati sulle modifiche alla riforma Fornero sulla previdenza e l’introduzione di maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha convocato i sindacati il 24 maggio per un incontro al quale sarà presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini e probabilmente si chiarirà che gli interventi a partire dall’anno prossimo saranno limitati per non non pesare troppo sui conti pubblici.

Precedenza ai disoccupati. Poletti nei giorni scorsi ha parlato di un intervento strutturale per il prossimo triennio ma ha anche detto che si terrà conto delle diverse situazioni. Si dovrebbe privilegiare nell’accesso alla pensione il disoccupato rispetto a chi vorrebbe andare in pensione prima pur avendo un lavoro e chi sta per maturare un assegno basso rispetto a chi ha un’attesa di assegno più consistente.

Nati dal ’51 al ’53. La classe di età coinvolta per il 2017 dovrebbe essere quella nata tra il 1951 e il 1953 (quindi per le donne solo le nate nel 1953 dato che le altre saranno già uscite). Non dovrebbe poi essere indifferente nella decisione sulla penalizzazione anche la costruzione dell’assegno, ovvero quanta parte è calcolata con il metodo retributivo e quanta con il contributivo.

Manifestazione sindacati confermata. “Speriamo che sia l’avvio di un confronto serio, costruttivo e di merito con il Governo sulla flessibilità in uscita e su tutte le altre questioni aperte sul tema previdenziale, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni che vedrà in piazza i sindacati dei pensionati giovedì mattina”, commenta la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. I sindacati dei pensionati, infatti, nonostante l’annuncio della convocazione, restano fermi sulle loro posizioni e confermano la manifestazione unitaria, prevista a Roma in Piazza del Popolo il 19 maggio.