Esodati, si “sgonfiano” i 390 mila Inps. Fornero: “65 mila più altri 50 mila”

Pubblicato il 19 Giugno 2012 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

ROMA – Esodati: si sgonfia il superconto presentato dall’Inps. Fornero fornirà le cifre e l’interpretazione corretta. Per esempio, su 180 mila licenziati negli ultimi tre anni vanno considerati solo quelli con un’età e un’anzianità contributiva tali da permettergli di raggiungere i requisiti pensionistici entro due anni: e il numero scende a 10 mila. Di quei 390 mila conteggiati dall’Inps, il ministero del Lavoro ne aveva individuati 65 mila: oltre questi ammetterà altri 50 mila lavoratori sulla soglia della pensione ad accedervi con le vecchie regole.

In totale 5 miliardi + 4: 9 miliardi complesivi. E’ la stima di quanto costerà allo Stato risolvere il problema di questi lavoratori a rischio stipendio e pensione e di quanti verosimilmente beneficeranno della tutela. Sempre che le indiscrezioni giunte dal ministero del Lavoro (e riferite da Repubblica e Corriere della Sera) troveranno conferma nell’audizione del ministro del Lavoro Fornero prima al Senato, poi alla Camera. Audizione molta attesa perché la questione esodati è legata alla approvazione finale della riforma del lavoro (per il Pd le due cose vanno assieme) e perché dovrebbe mettere un punto alla questione dei numeri e alle liti con l’Inps per quantificare con esattezza la platea di esodati ammessi alla salvaguardia.

Una vicenda intricata e di difficile soluzione, tanto è vero che l’annuncio degli ulteriori 50 mila non sarebbe l’atto finale visto che per avere chiara e definita l’entità del problema, ha ripetuto Fornero, occorrerà lavorare “per aggiustamenti progressivi”. Intanto sono stati trovati altri 4 miliardi di euro, giusti per 50 mila esodati in più. Fare accedere tutti e 389 mila esodati alla pensione con le vecchie regole  calcolati dall’Inps avrebbe voluto dire un esborso di una ventina di miliardi (non tutti gli esodati sono uguali quanto a copertura): avrebbe significato vanificare i risparmi raggiunti con la riforma. In effetti, ancora ieri, il ministro è riuscita a far arrabbiare esodati, disoccupati e sindacalisti parlando del problema delle pensioni come “una cancrena da amputare”.

Ma da cosa nascevano i contrasti, chiamiamole frizioni anche se lo scontro è stato durissimo, con l’Inps? Nel numero complessivo di 389 mila l’Inps comprendeva anche i 180 mila dipendenti che hanno cessato l’attività lavorativa tra il 2009 e il 2011: di questi, nessuno sa dire quanti abbiano davvero contrattato un’uscita agevolata con le vecchie regole. Entro il 2014, però, nessuno di loro rischierebbe di rimanere senza assegno previdenziale, sostengono al ministero. Al netto di questi 180 mila, i tagliati fuori, coloro per i quali ci saranno ulteriori trattative per ricomprenderli nella salvaguardia, sono 80 mila. Per loro una soluzione si troverà successivamente, cercando più in là altre risorse. Questo dirà Fornero al Parlamento.