“Pensioni miserabili, i giovani di oggi dormiranno nelle auto”

Pubblicato il 25 Marzo 2013 - 13:42| Aggiornato il 9 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Pensioni miserabili, i giovani di oggi dormiranno nelle auto”: così si è espresso Giuliano Amato davanti agli studenti della Luiss, l’università privata romana. L’ex presidente del Consiglio ha dipinto a tratti nerissimi il futuro della generazione di chi oggi studia o è appena entrato, se fortunato, nel mondo del lavoro. Il concetto è chiaro e destabilizzante, incrina certezze non più disponibili, illustra le verità nascoste dal dibattito pubblico. Quando tanti giovani arriveranno alla pensione dopo uno “slalom tra diversi lavori si troveranno con una pensione miserabile con cui non potranno vivere e si troveranno a dormire in auto”. Giuliano Amato ha messo in guardia la platea di studenti, durante la sua lezione alla Luiss su una “possibile rivolta che non sarà pacifica come quella dei Cinque stelle. Servono meccanismi equilibratori sul piano sociale”.

Tra i meccanismi equilibratori, ad esempio, si può annoverare tutto ciò che contribuisce a rendere consapevoli i lavoratori di oggi e pensionati di domani. L’Inps fornirà, a questo proposito, tre diversi servizi online per capire quando un iscritto andrà in pensione e soprattutto quanto peserà il suo assegno (Estratto conto integrato, Calcolatore e Simulatore di pensione). Capire è già un passo avanti, sapere che gli assegni non basteranno in moltissimi casi a garantire una pensione dignitosa può aiutare a studiare alternative percorribili. Come iniziare da subito a finanziarsi una pensione integrativa (previdenza complementare).

In generale, la riforma appena introdotta stabilisce con chiarezza che più e più a lungo lavorerai più la pensione sarà grande. E, la stessa doppia riforma lavoro/pensioni annuncia tempi meno luminosi per la sorte dei lavoratori. Per gli attuali lavoratori a singhiozzo, per le donne e in generale per le fasce più deboli, la precarietà è un fattore critico tale da pregiudicare la possibilità di pensioni adeguate e dignitose. Era un allarme della Corte dei Conti, un po’ di luce su quelle verità nascoste dietro la doppia riforma lavoro/pensioni: in media, per i precari e le donne la pensione sarà ridotta del 15%. In pratica, se un giovane lavoratore ha tre stop lavorativi da un anno l’uno nel primo decennio lavorativo (5 anni per la maternità di una donna) la decurtazione sull’assegno pensionistico sarà davvero pesante.