Piazza Affari: altalena bancari. Altro segnale di bufera
Pubblicato il 9 Febbraio 2016 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
MILANO – Piazza Affari gira di nuovo in negativo, dopo un effimero rimbalzo che seguiva l’ennesimo crollo mattutino, in linea con quello di ieri e in scia con le quotazioni dei mercati asiatici.
Ulteriore colpo di freni delle Borse europee, da Atene (-2,8%) a Milano (-2%), Madrid (-1,29%), Parigi (-1,46%), Francoforte (-0,92%) e Londra (-0,5%), con i futures Usa sempre negativi in attesa di ulteriori dati dopo l’indice Nfib in calo sotto 94 punti.
Le perdite a Piazza Affari. Ancora vendite sui bancari ellenici Eurobank (-9,54%) ed Alpha (-7,14%), insieme a Mediolanum (-5,66%), Ubi (-4,64%), Banco POpolare (-4,6%) e Bpm (-4%). Congelate Intesa e Unicredit, che cedono virtualmente il 3,4 ed il 2,1%. mentre non se la passano meglio Credit Suisse (-3,94%) e Ubs (-3,09%). Pesanti i titoli degli estrattivo-minerari ArcelorMittal (-9,95%), Antofagasta (-8,65%) ed Anglo American (-7,44%), penalizzati dal calo delle quotazioni dei metalli, legato all’andamento dell’economia cinese. Sotto pressione Ferrari (-5,69%), Cnh (-4,52%), Fca (-3,9%) ed Exor (-3,65%).
I rischi di una tempesta perfetta. Va detto purtroppo che questa volatilità non sembra promettere nulla di buono. Gli analisti leggono i piccoli rimbalzi azionari come una prova della strategia degli investitori nella loro fuga, specie dai titoli bancari: verificano quanto tiene il titolo, misurano la sua forza prima di abbandonarlo definitivamente una volta accertato che la spinta reattiva è debole.
E’ la teoria del “gatto morto”, in soldoni: e cioè anche i gatti morti rimbalzano se lanciati dall’alto. Ma questo non basta a dire che il loro rimbalzo annunci chissà quali recuperi. Tutt’altro.
Spread a 150 punti. Lo spread tra Btp e Bund apre ancora in rialzo superando i 150 punti (154,2) portandosi sui livelli dell’estate 2015 con un rendimento all’1,74%. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il decennale tedesco si porta oltre 160 punti (161) con un tasso all’1,8%. Ieri lo spread aveva chiuso a 146 punti dopo un’apertura a 123.
Altalena Piazza Affari. Si arresta dunque l’emorragia di Piazza Affari dopo il pericoloso sbandamento iniziale che seguiva il trend internazionale negativo per tutti i titoli bancari (crollo ieri, crollo di oggi alla borsa di Tokyo). Il listino milanese era scivolato subito al ribasso dopo un avvio positivo ed è arrivato a cedere il 3%, per poi contenere il calo a livelli più fisiologici, ma con 9 titoli congelati al ribasso, tra cui, di nuovo, Bpm e Banco Popolare. Il motivo delle fibrillazioni a Piazza Affari e nel resto del mondo dei titoli bancari lo spiega Il Sole 24 Ore.
I titoli degli istituti di credito (qui il grafico dell’indice Ftse Italia Banche) soffrono l’incertezza dei mercati con gli investitori che fanno i conti con l’entrata in vigore di una normativa sui salvataggi bancari che espone i titolari di azioni e obbligazioni subordinate a farsi carico di un eventuale salvataggio. Non sono peraltro solo le banche italiane a soffrire in Borsa come dimostra il recente crollo delle tedesche Deutsche Bank e Commerzbank alle prese con gravi problemi di bilancio. (Stefano Carrer e Adriana Cerretelli, Il Sole 24 Ore)