Pirelli-Tronchetti-Malacalza: tutti i passaggi del riassetto Camfin

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2013 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
Pirelli-Tronchetti-Malacalza: tutti i passaggi del riassetto Camfin

Pirelli-Tronchetti-Malacalza: tutti i passaggi del riassetto Camfin (Ansa Centimetri)

MILANO – Il divorzio tra Marco Tronchetti Provera e i Malacalza passa attraverso una complessa operazione che porterà alla fine, se l’Opa su Camfin avrà successo, il numero uno di Pirelli al 39% della holding, Clessidra al 24% e Intesa e Unicredit al 36%.

Per capirla ricostruiamo i passaggi che partono dalla vendita, da parte dei genovesi del loro 30,94% di Gpi alla newco Lauro Sessantuno, il veicolo per il riassetto della catena di controllo del gruppo Pirelli.

La nuova società rivende la partecipazione a Mtp Partecipazioni, che a sua volta la trasferisce a Gpi in cambio del 13,2% di Camfin. Mtp Partecipazioni rivende poi quel 13% di Camfin alla newco, chiudendo il cerchio.

Lauro Sessantuno, grazie alla prima tranche di un aumento di capitale varato contestualmente all’avvio dell’operazione, acquista il 12,37% detenuto direttamente dai genovesi e avrà così alla fine in pancia tutta la quota (diretta e indiretta) ex Malacalza, pari a circa il 25,5% circa di Camfin.

Sempre contestualmente Gpi trasferisce il suo 29,5% di Camfin in Nuove Partecipazioni, un veicolo controllato in ultima istanza da Mtp spa, che raccoglierà anche le azioni di vari azionisti Camfin (quelle della famiglia Acutis subito mentre le azioni di Moratti, in pegno alle banch , arriveranno in un secondo momento) per un totale pari al 35,4% del capitale di Camfin.

Questo pacchetto conferito a Lauro Sessantuno va a sommarsi al 25,5% ex Malacalza e porta a circa il 60,9% la partecipazione della newco Camfin, facendo scattare l’obbligo di Opa. Le risorse per l’offerta pubblica di acquisto deriveranno da una seconda tranche di aumento di capitale.

In caso di adesione totalitaria la “nuova Camfin” verrà tolta da Piazza Affari e fusa con la newco, con Nuove Partecipazioni al 39% circa, Clessidra al 24% e le banche con il 36,8% (ognuna al 18,4% circa).