Poste Italiane e Ferrari, chi vale di più in Borsa?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2015 - 12:12 OLTRE 6 MESI FA
Poste Italiane e Ferrari, chi vale di più in Borsa?

Poste Italiane e Ferrari, chi vale di più in Borsa?

ROMA – Esordiscono insieme in Borsa, vengono collocati sui mercati finanziari tramite offerta pubblica iniziale (Ipo) il 10% del capitale Ferrari e una percentuale compresa tra il 34,7 e il 38,2% di Poste Italiane, ultima grande privatizzazione italiana.

Ferrari. Circa un miliardo di euro in azioni è collocato da venerdì scorso a Wall Street, appunto il 10% del capitale Ferrari. Un collocamento lampo, visto che giusto un paio di settimane sono state concessa agli investitori prima che il 21 ottobre Ferrari debutti nel listino con la sigla RACE. Il prezzo minimo è fissato a 48 dollari per azione: a questo livello il valore del 100% della società sarebbe di 9,06 miliardi di dollari.

Con il prezzo massimo fissato a 52 dollari per azione il valore di Ferrari arriverebbe a 9,82 dollari. Se consideriamo il metodo dei multipli di mercato ( determinazione di multipli calcolati come rapporto tra valori borsistici e grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie) Ferrari va considerato un titolo molto attraente i cui multipli assomigliano più a quelli riferibili al comparto del lusso che all’automotive.

Nella presentazione tenuta a Detroit nel maggio 2014, infatti, pur scrivendo a caratteri cubitali «Ferrari non è in vendita», il manager aveva già fornito la sua valutazione: «Ferrari può produrre 10mila vetture l’anno (contro le attuali 7mila, ndr) e arrivare quindi a 1 miliardo di euro di Ebitda. I multipli Ebitda delle aziende del lusso sono compresi fra 9x e 12x» […]

Ai prezzi di offerta al pubblico annunciati venerdì, Ferrari vale in Borsa fra gli 8 e gli 8,65 miliardi di euro, con un enterprise value (cioè un valore esclusi i debiti) di poco superiore ai 10 miliardi. L’incasso previsto di 800-865 milioni di euro per Fca è inferiore alle attese più recenti: ancora nei giorni scorsi c’era chi parlava di 1 miliardo di euro. (Andrea Malan, Il Sole 24 Ore).

Poste Italiane.  Con il collocamento in Borsa di Poste (leggi qui il bilancio primo semestre 2015), considerando il numero di azioni offerte e la forchetta prezzo, il Tesoro cederà azioni per un valore indicativamente tra un minimo di 2,7 miliardi ad un massimo di 3,7. La forchetta è tra 6 e 7,5 euro per azione, l’offerta di 453 milioni di azioni ordinarie che può salire a 498,3 se il Tesoro eserciterà interamente l’opzione greenshoe.

Il valore totale della società oscilla quindi tra 7, 8 miliardi di euro in caso di collocamento di ogni singola azione al prezzo minimo di 6 euro. Sale a 9,8 miliardi di euro se si raggiunge il prezzo massimo di collocamento a 7,5 euro per azione. L’investimento minimo richiesto sarà tra i 3mila e i 3.750 euro.