Poste Italiane, Tesoro pronto a girare 30% a Cdp

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2016 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Poste Italiane, Tesoro pronto a girare 30% a Cdp

Poste Italiane, Tesoro pronto a girare 30% a Cdp

MILANO – Il Tesoro, che attualmente detiene il 65 per cento di Poste Italiane, sarebbe pronto a scendere ancora nel capitale della società girando a Cassa depositi e prestiti una quota pari al 30-35%, arrivando a detenere una partecipazione intorno al 30%-35%. E’ quanto l’agenzia Adnkronos ha appreso da ambienti finanziari, in cui si guarda con grande attenzione a un’operazione che porterebbe liquidità nelle casse dello Stato.

Ci sarebbero ancora alcuni passaggi tecnici da verificare, ma la decisione sarebbe stata presa e potrebbe essere annunciata in settimana. L’operazione rientrerebbe nel pacchetto di interventi che il governo ha intenzione di portare a termine nel dossier privatizzazioni. Obiettivo dichiarato quello di ottenere risorse da destinare innanzitutto alla riduzione del debito pubblico.

Tra i diversi dossier aperti per Cassa depositi e prestiti, dall’Ilva a Metroweb passando per le operazioni del Fondo Atlante, l’amministratore delegato Fabio Gallia avrebbe lavorato con i suoi uomini per arrivare a una soluzione anche sul fronte Poste. Cdp dovrà infatti valutare anche le offerte a Metroweb da parte di Enel e Telecom.

Metroweb contesa tra Enel e Telecom. Ora la parola va a F2i (53,8%) e Cdp (al 46,2% attraverso il Fondo strategico) che dovranno valutare le due offerte sul tavolo.

Non sono ancora impegni vincolanti e dunque non ci sarebbe una vera e propria scadenza anche se Telecom, che ha presentato la sua proposta settimana scorsa, si attende una risposta a breve. Enel  ha alzato la valorizzazione della società della fibra da 780 a 806 milioni di euro per avvicinarsi all’offerta di Telecom che sul piatto ha messo circa 820 milioni di euro (816 per l’esattezza). L’operazione si realizzerebbe in parte in cash e in parte con uno scambio azionario che coinvolgerebbe Open Fiber, la società del gruppo Enel guidata da Tommaso Pompei per la banda larga. Anche nella proposta di Telecom è previsto uno scambio azionario, con Sparkle, ma sciogliere il nodo del prezzo è la conditio sine qua non per percorrere quella strada.