Quantitative easing, via al bazooka di Draghi. Ma la Grecia spaventa le Borse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2015 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Quantitative easing, bazooka di Draghi inizia con l'acquisto di titoli tedeschi

Quantitative easing, bazooka di Draghi inizia con l’acquisto di titoli tedeschi (foto LaPresse)

ROMA  – Il bazooka di Mario Draghi ha iniziato a sparare i primi colpi. Lunedì 9 gennaio, infatti, la Bce ha iniziato il Quantitative easing, ovvero l’acquisto massiccio di titoli di stato (ne verranno comprati circa 60 miliardi al mese) per spingere in alto l’inflazione verso il 2%, la soglia obiettivo dell’Istituto.  

Le Borse, però, al momento non reagiscono positivamente. Colpa non del bazooka ma dei timori legati alla Grecia. Non c’è ancora accordo né sembra in dirittura di arrivo: così Atene al momento è esclusa dal piano di aiuti previsti dall’Eurogruppo e anche dall’incontro di lunedì pomeriggio non ci si attende nessuna svolta.

E le Borse reagiscono di conseguenza: Poco dopo le 12  Milano è piatta mentre sono con il segno meno quasi tutti i listini europei: Madrid, Londra, Francoforte e Parigi perdono attorno al mezzo punto.   

I primi titoli ad essere acquistati, questa mattina, sono stati quelli tedeschi. Una scelta che in prima battuta non sembra essere stata accolta con entusiasmo dai mercati. Poco dopo la Bce, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, ha iniziato con gli acquisti anche di titoli italiani, francesi e del Belgio.

Il quantitative easing è uno strumento d’emergenza messo a punto dalla Bce che ha fondamentalmente due obiettivi. Il primo è  schiacciare ulteriormente i tassi e far salire i prezzi, con effetti a cascata sui rendimenti delle altre obbligazioni, bancarie e aziendali. Il secondo è abbassare ancora di più il costo del credito con vantaggi per famiglie e imprese. Le banche, dalle quali la Bce comprerà i titoli, si ritrovano infatti con nuova liquidità disponibile: soldi che dovrebbero essere fatti circolare, nell’ottica della Bce, nell’economia reale.

Dall’acquisto Bce, che dovrebbe durare fino al 2016 ma potrebbe essere prolungato in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo 2% di inflazione, sono esclusi i titoli di Grecia e Cipro. La Banca infatti acquista soltanto titoli cosiddetti “investment grade”, non quelli troppo a rischio.