Quote latte, 4,4 mld di multe. Ma chi le paga? Allevatori no, contribuenti sì

Pubblicato il 29 Novembre 2012 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Quote latte, 4,4 mld di multe arretrate. Ma chi le paga? Allevatori no, contribuenti sì (Foto Ansa)

ROMA – Quote latte, gli allevatori italiani continuano a non pagare le multe e gli arretrati ammontano ora a 4,4 miliardi. Ma se le cose continuano così, chi paga? I contribuenti. E la Corte dei Conti punta il dito contro amministrazione centrale ed enti locali per la cattiva gestione della vicenda. Incoerenze, ritardi e confusione avrebbero provocato fino ad oggi, affermano i giudici contabili, un esborso dell’Italia verso la Ue di oltre 4,4 miliardi di euro. Poi l’affondo: ”Assenza di volontà politica e carenza di controlli hanno condotto, in un intreccio di responsabilità a vari livelli, a un livello di criticità notevole”.

“Questo modo di procedere – dicono i giudici contabili – consente di mantenere sommerso un debito a carico del bilancio statale. Si pone il problema, per tali partite, del reperimento delle risorse finanziarie per la loro riconduzione in bilancio, in considerazione della pericolosità finanziaria delle ingenti anticipazioni di tesoreria”. E dalla Tesoreria, infatti, sono stati già anticipati 1, 7 miliardi e se non vengono intraprese subito “forti e decise iniziative di recupero presso i produttori eccedentari” tutto il peso ricadrà sulla generalità dei contribuenti. Questo il monito della Corte dei Conti.

La tassa che gli allevatori dovrebbero versare nelle casse della Ue ogniqualvolta superano la quota produttiva assegnata ai singoli Stati, viene spesso snobbata dagli allevatori italiani che fino alle ultime campagne hanno sforato il tetto. Finora le multe sono state pagate col contagocce accumulando così un arretrato di miliardi. Con due accordi siglati in sede Ecofin, nel  2003 e nel 2009 sono stati autorizzati piani di rateizzazione delle multe arretrate, ma tra ricorsi giudiziari e proroghe i risultati non si sono ancora visti.

Le aziende che sforano il tetto e “snobbano” le rate sono per lo più concentrate nel triangolo del latte che comprende Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. La gestione politica della vicenda ha portato finora a un sostanziale flop e per la Corte la misura è colma. Sotto accusa infatti sono proprio quei governi che hanno favorito le rateizzazioni, giungendo persino a premiare i produttori non in regola. E noi paghiamo.