Redditometro a breve, come funziona. Corte dei Conti: “Non combatte l’evasione”

Pubblicato il 3 Giugno 2013 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA

Redditometro a breve, come funziona. Corte dei Conti: "Non combatte l'evasione"ROMA – Conto alla rovescia per il redditometro: il nuovo strumento lanciato da Attilio Befera sta per arrivare. Ma la Corte dei Conti lancia l’allarme dicendo: “Il redditometro non risolverà il problema della lotta all’evasione. Il clamore mediatico suscitato dal nuovo meccanismo di ricostruzione sintetica dei redditi appare francamente sproporzionato alle limitate potenzialità dello strumento e alla presumibile efficacia dello stesso”.

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Redditometro. Le semplificazioni riguarderanno in primo luogo l’utilizzo delle contestate medie Istat sulle voci di spesa non conosciute all’amministrazione finanziaria che serviranno solo in un secondo step di controlli, ovvero nella seconda fase del contraddittorio con il fisco. Nella prima fase i contribuenti da sottoporre ai controlli saranno selezionati prendendo infatti in considerazione solo le voci di spesa già note al fisco come i mutui, l’acquisto di auto o di pacchetti vacanze.

Se l’amministrazione dovesse riscontrare uno scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito superiore al 20%, si passerà al contraddittorio con il contribuente che potrà in quella sede portare le sue giustificazioni (eredità, regalo dei genitori dimostrato da un bonifico, vincita al lotto o quant’altro). Solo in un ulteriore approfondimento, se cioè la ‘difesa’ non sara’ ritenuta convincente, entreranno in gioco le medie Istat volte a misurare quelle ulteriori voci spesa, come gli alimentari o l’abbigliamento, che il Fisco non contempla.

Anche in questo caso il contribuente potrà presentare altre giustificazioni o prove, cercando cosi’ di evitare l’accertamento vero e proprio. Le argomentazioni potranno in questo caso essere anche non documentate. Per esempio – hanno spiegato in passato le Entrate – se una persona non spende per alimentari perché va a mangiare tutti i giorni dalla madre che abita nello stesso pianerottolo potra’ portare questa motivazione. Da tempo, di fronte alle polemiche di categorie e associazioni dei consumatori, l’Agenzia aveva peraltro precisato che i valori Istat da soli non avrebbero mai determinato un accertamento.

Corte dei Conti. Ma la Corte dei Conti mette in allerta: “La lotta all’evasione continua ad essere un elemento centrale e imprescindibile nell’azione di risanamento della finanza pubblica” ma ”la strategia adottata dal legislatore nel corso della passata legislatura è stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori”.

Non solo. Secondo la Corte dei Conti “alcune misure di lotta all’evasione fiscale come lo ‘spesometro'”, con il quale vengono registrate tutte le operazioni verso i consumatori finali di importo pari o superiore a 3.600 euro, “comportano alcuni rischi, tra i quali effetti negativi sui consumi” o, ”peggio”, l’aumento della ”propensione ad effettuare acquisti di beni e servizi in nero”.