Redditometro, Befera: “Lo useremo solo nei casi di evasione spudorata”

Pubblicato il 22 Aprile 2013 - 17:23| Aggiornato il 8 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Useremo il redditometro solo nei casi di evasione spudorata”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, prova a gettare acqua sul fuoco dei timori dei piccoli risparmiatori italiani.

Da Napoli, dove partecipa ad un convegno sull’evasione fiscale organizzato dall’Ordine dei commercialisti, Befera ha spiegato che il redditometro “semplificato”, che  dovrebbe essere pronto a maggio, servirà “per colpire coloro che hanno un reddito consumato elevatissimo a fronte di una dichiarazione redditi esigua”.

“Si tratta, ha chiarito Befera, di persone che non dichiarano, ma che hanno una capacità di spesa notevolissima non giustificata da altro. Il redditometro sarà usato per i caso più eclatanti e ampio spazio sarà dato al contraddittorio perché possono esserci tanti motivi per cui si acquisisce reddito. Per esempio, quei redditi che sono esenti e non devono essere posti in dichiarazione. Ma ci sono anche tanti casi che vengono segnalati di persone che viaggiano a livelli di spesa elevatissimi e magari hanno agevolazioni dallo Stato perché non dichiarano nulla. Questi sono quelli che vogliamo colpire”.

“I nostri avversari più difficili non sono gli evasori, ma coloro che attraverso corruzione e inefficienza svuotano di senso il nostro lavoro e dilapidano il denaro pubblico che raccogliamo. Da queste persone l’evasione è vista come una compensazione per ciò che lo Stato dovrebbe fare e non fa, una sorta di evasione per legittima difesa”.

Befera ha puntato il dito contro l’incertezza normativa che spesso giustifica chi evade: “Abbiamo una giungla di norme fiscali nate negli anni Settanta, modificate successivamente che rendono inapplicabile il detto di Benjamin Franklin “La morte e le tasse sono inevitabili”. Qui in Italia le tasse non sono nemmeno certe”.