Scioperi. Tre al giorno nel 2014. Sono stati 17 quelli generali (7 nel 2013)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2015 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
Scioperi. Nel 2014, 3,3 al giorno, 17 quelli generali (7 nel 2013)

Scioperi. Nel 2014, 3,3 al giorno, 17 quelli generali (7 nel 2013)

ROMA – Scioperi. Nel 2014, 3,3 al giorno, 17 quelli generali (7 nel 2013). L’anno scorso si sono registrati una media di 3,3 scioperi al giorno nei servizi essenziali, specialmente nei trasporti. Le interruzioni di servizio sono state complessivamente 1233 (nel 2013 1279), di cui 331 nel trasporto locale. Con 182 scioperi, il trasporto aereo è il secondo settore più colpito. Nel 2014 è “sensibilmente aumentato” il dato relativo agli scioperi generali nazionali: 17 contro i 7 del 2013.

A fornire il dato è il presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, nella relazione annuale. Nel corso del 2014 sono state 2.084 le azioni di sciopero annunciate in tutti i settori dei servizi pubblici essenziali, ma sono stati 1.233 gli scioperi effettuati “anche grazie agli interventi preventivi dell’autorità di garanzia che per 379 volte è scesa in campo con successo”.

Le sanzioni comminate dall’Autorità di garanzia sugli scioperi nel 2014 sono aumentate del 181%: in totale sono ammontate a 320.500 euro contro i 113.700 euro del 2013. In testa il trasporto pubblico locale (138.500 euro), seguito da avvocati (61.000 euro) e trasporto aereo (52.000 euro).

I settori specifici che continuano, su tutto il territorio nazionale, ad essere “stressati da una conflittualità permanente, non governata, a tratti, dalle maggiori organizzazioni sindacali, sono quelli dell’igiene ambientale, delle pulizie e multiservizi e del trasporto pubblico locale”, afferma Alesse.

In quest’ultimo comparto, “altamente sensibile per l’utenza e dove non si rinnova il contratto collettivo di lavoro dal 2007, ci sono state, nel 2014, 331 proclamazioni di sciopero. E’ la prova evidente che – prosegue il Garante – nonostante gli sforzi di mediazione compiuti dall’Autorità tra le parti sociali e i referenti politici, la situazione, purtroppo, non è lontana dal collasso e i doverosi piani di risanamento annunciati da alcune principali aziende di trasporto pubblico sono destinati a non bastare da soli, se non accompagnati da altrettanti interventi pubblici rivolti alla ripresa della negoziazione e alla previsione di adeguati ammortizzatori sociali”.