Vuoi portare soldi in Svizzera: dal Lussemburgo servizi “quasi” legali

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Offresi modo quasi legale per portare soldi all’estero”. Non è una battuta, una società con sede in Lussemburgo spedisce mail con questo annuncio che è arrivato a decine di commercialisti e avvocati genovesi. Stupisce la sfrontatezza e soprattutto quel “quasi” legale. Dietro il paravento di una Société Anonyme c’è la Damani, domiciliata a Aspelt, al civico 13 di località d’Generwiss, Principato del Lussemburgo. Il servizio offre vere fatturazioni e contabilità e “per quanto possibile”, testuale, “si agisce in modo legale.

Tanto in Lussemburgo, nessuno li incrimina, operazioni del genere sono la ragione sociale delle attività di un normale “paradiso fiscale, quale il Lussemburgo effettivamente è. La mail, come riferisce La Repubblica, è datata 6 febbraio, contiene tutte le informazioni necessarie per trasferire agevolmente, senza troppi problemi, i soldi all’estero, destinazione privilegiata la Svizzera. Un  lavoro pulito (quasi), meglio di rischiosi e pesanti fardelli affidati agli spalloni, più brillante della pensata, finita male, di nascondere il gruzzolo nel cruscotto dell’auto.

Il cronista di Repubblica ha contattato la società. Subito ha risposto via mail tal Claudio Luise. Due allegati spiegano come si fa. Innanzi tutto serve un “palo”  italiano, una sponda rappresentata da un esperto del settore, avvocati o commercialisti che trovano il “committente”. Dopo un incontro preliminare per rompere il ghiaccio si può procedere alla creazione di una società in Lussemburgo che parteciperà la società italiana già attiva. La società lussemburghese fatturerà le “prestazioni alla gemella italiana che pagherà le fatture. Che naturalmente dedurrà.

Damani precisa: “In realtà pagherà solo la commissione, e la differenza, che sarà riversata immediatamente, potrà essere depositata altrove”. Insomma l’italiano paga al lussemburghese che trattiene solo la commissione e trasferisce il resto in un’altra società anonima in Svizzera, dove il cliente italiano attingerà il suo tesoretto emigrato. Fatture fittizie, triangolazioni, il solito armamentario: solo che non serve nemmeno la macchina, il servizio è a domicilio. Le referenze sono inappuntabili, nel campo vantano grande esperienza e affidabilità. Rischi? In Lussemburgo non gli fanno niente, basta non commettere errori che riconducano al committente. Il professionista italiano che si presta si becca un bel 3% per l’intermediazione. Anche lui, cumulato un bel po’ di lavoro, saprà dove indirizzarne il ricavato. Aspelt, d’Generwiss numero 13, Principato di Lussemburgo.