Nelle 8 regioni con il maggior deficit sanitario, si pagheranno 560 euro di addizionali

Pubblicato il 5 Agosto 2012 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dalle tasche di 12,6 milioni di italiani usciranno quasi 2 miliardi che andranno nelle casse delle 8 regioni in disavanzo sui conti della Sanità. Per effetto dell’aumento dallo 0,5% all’1,1% dell’addizionale irpef anticipato dal 2014 al 2013 come emendamento alla spending review, i cittadini di Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, Abruzzo, Lazio e Piemonte saranno infatti costretti a pagare di più degli altri.

La norma, già approvata al Senato, sarà approvata definitivamente alla Camera a inizio settimana. Secondo uno studio di Confesercenti, ogni famiglia nel 2013 potrebbe spendere, spiega il Corriere della Sera, 560 euro in più. Il decreto sulla revisione della spesa pubblica serve ad evitare l’aumento dell’Iva: a Palazzo Madama si è deciso di mitigare con l’aumento dell’irpef i tagli ai trasferimenti a livello locale per le Regioni più in difficoltà.

Secondo la Confesercenti che ha fatto i calcoli in base ai redditi delle otto Regioni interessate, questo aumento di 0,6 punti delle imposte sulle persone fisiche determinerà un prelievo di 1,9 miliardi: l’intento della spending review di “non mettere le mani in tasca agli italiani” in questo modo scompare.

Tra l’altro, quella che è solo una “possibilità”, è “lungi dall’essere eventuale, poiché le Regioni interessate non potranno non utilizzare l’opportunità loro offerta”, spiega ancora Confesercenti, per far fronte ai tagli imposti con pesanti “distorsioni territoriali” dato che in quasi tutte le regioni interessate, la media dei redditi è più bassa.

Succede così che l’addizionale sui contribuenti in Calabria, Sicilia e Molise sarà del 2,63%, oltre il doppio (il 114% in più) rispetto a quanto si paga in Trentino, Friuli, Veneto e Toscana dove si riesce a rimanere all’1,23%. Si arriva a questo livello – ricorda l’associazione degli esercenti – per effetto dei tre interventi, a partire dallo scorso anno, che hanno elevato il peso del fisco a livello locale: oltre a quello che sarà introdotto con l’approvazione della spending review, la manovra “Salva-Italia” che ha maggiorato di 0,33 punti l’addizionale regionale Irpef, per complessivi 2,1 miliardi, più la manovra di agosto scorso, che ha consentito ai Comuni di portare al massimo l’addizionale comunale, per un prelievo atteso di 1,7 miliardi.

In questo modo nel giro di un anno il gettito a livello locale è cresciuto di quasi 6 miliardi l’anno. A conti fatti questo significa che “ogni famiglia italiana subisce un maggiore prelievo pari in media a 210 euro, oltre ai 350 già pagati per le addizionali nel 2010”: in tutto quindi per le addizionali pagherà 560 euro.