Squinzi: “Sindacato in Italia è un fattore di ritardo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2015 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA
Squinzi: "Sindacato in Italia è un fattore di ritardo"

Giorgio Squinzi (Foto Lapresse)

MILANO – “Il sindacato in Italia mediamente è stato un fattore di ritardo: ha fatto ritardare tanto l’efficienza e la competitività complessiva del Paese”: l’ultimo affondo ai rappresentanti dei lavoratori arriva dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Rispondendo ad una domanda sulla richiesta di lavoro a Ferragosto da parte dell’Electrolux alla Festa dell’Unità di Milano, il numero uno degli industriali italiani ha detto: “Un sindacato moderno dovrebbe avere la capacità di rispondere in tempi utili perché non si perdano opportunità di lavoro”, in riferimento allo stabilimento dei frigoriferi che ha faticato a trovare operai per aprire le linee produttive in pieno periodo di ferie.

Ma quella sull’Electrolux non è l’unica critica che Squinzi muove alle sigle sindacali. “In un’epoca in cui l’economia si muove a una velocità supersonica il fatto che ci si possano mettere quasi due anni per poter scrivere un accordo specifico sulla rappresentanza, che è un fattore di democrazia, non è il modo giusto di fare le cose”.

Il presidente di Confindustria ha poi parlato dell’annunciata riforma fiscale del governo Renzi: “A uno che dice che riduce le tasse noi facciamo un tifo spietato, l’importante adesso è trovare i modi con cui finanziare questa riduzione: ritengo che sia fondamentale mettere mano seriamente alla spending review”. Non dimentichiamo, ha insistito, “gli sprechi che ci sono nel nostro Paese, vedo che c’è anche molta difficoltà a intervenire”.

Ma non ci sono solo cose negative, secondo Squinzi: “Il nostro mercato interno non sta andando, le esportazioni invece vanno molto bene. Non siamo come la Spagna, dove l’attività edilizia era il 28 per cento del Pil, non abbiamo una bolla speculativa da far scoppiare come in Spagna, ma dobbiamo rimettere mano all’edilizia, che è un settore che ha alta intensità di manodopera e ha bassissimo contenuto di importazione, quindi assolutamente virtuoso per il nostro Paese. Bisogna puntare all’aumento dell’efficienza energetica e del benessere nelle nostre case, negli edifici industriali e pubblici. E poi il 2,1% che spendiamo in infrastrutture ci sta facendo accumulare ritardi di fronte agli altri Paesi europei, dobbiamo aumentare investimenti. L‘alta velocità ha cambiato la vita e l’efficenza del Paese”.

Sulla cifra dei 47 nuovi contratti a tempo indeterminato, registrata fra i dati sull’occupazione pubblicati dal governo, afferma invece: “Ho l’impressione che ci sia qualcosa che non quadra. Perché per curiosità sono andato a vedere i dati del mio gruppo, e dal luglio dell’anno scorso al luglio di quest’anno abbiamo assunto 49 persone. Possibile che li abbia assunti tutti solo Mapei? Credo ci sia qualcosa che va rivisto”. Squinzi conferma che il dato lo ha “lasciato perplesso” e ribadisce, in risposta a una domanda sull’efficacia del Jobs Act, che “in linea di principio è funzionale”.