Detrazioni fiscali: tagli ad agosto. Cercasi 7 miliardi per non alzare l’Iva

Pubblicato il 9 Luglio 2012 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Deduzioni, agevolazioni, sconti fiscali, ad agosto si inizierà a tagliare anche là. I tagli della spending review hanno solo differito l’aumento dell’Iva: mancano da recuperare 6,5/7 miliardi, risorse che verranno cercate nel calderone degli sconti fiscali. Il Governo intende mettere le mani nella jungla delle detrazioni, deduzioni e agevolazioni che nel complesso vale 253,75 miliardi8 di euro. Più di 700 tipi e fattispecie di sconti che di fatto aumentano la spesa pubblica. Di questi 253 miliardi, almeno un terzo, 83 miliardi, sono intoccabili, perché per esempio riguardano contribuenti con figli e parenti a carico. Sono 12 milioni di contribuenti: blindate sono tutte quelle agevolazioni che garantiscono il rispetto dell’applicazione di alcuni principi costituzionali.

Il riordino scatterà ad agosto perché nel frattempo saranno stati assunti ed elaborati i dati dell’autotassazione di luglio, ma il programma è già ben avviato. A fine dicembre è stato presentato il piano del sottosegretario con delega alle Finanze Vieri Ceriani già responsabile fiscale di Banca d’Italia): si tratta di un rapporto che mappa tutte le voci e le tipizzazioni, di ciò che in inglese vengono chiamate “tax expenditures”. Un rapporto che era stato commissionato dall’ex ministro dell’Economia Tremonti. Tax expenditures suddivise in 720 voci diverse classificate in base a 14 codici, di cui i primi tre utilizzati per indicare gli importi di protezione più elevata. Ovvio che non verranno toccate le agevolazioni appena riconfermate come il 36% sul recupero edilizio o il 55% sul risparmio energetico.

Di protezione elevata si parla nel caso dei familiari a carico, ma anche per le detrazioni per lavoro e pensioni. Il 16 aprile scorso il Consiglio dei Ministri spiegava che sarebbero state eliminate “le agevolazioni che appaiono in tutto o in parte ingiustificate, o superate alla luce delle esigenze sociali ed economiche, o che costituiscono una duplicazione”. “Maggiori indiziati saranno gli sconti più datati, ipotizza Francesca Basso sul Corriere della Sera, quelli di importo minore  e che toccano pochi contribuenti o in contrasto con altri principi dell’ordinamento fiscale”.