Tartassati, difesa con armi improprie: 94% dichiara meno 50.000 euro!

di Lucio Fero
Pubblicato il 1 Marzo 2017 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tartassati, spremuti e talvolta massacrati dalle tasse. Un po’ è una rappresentazione comico-grottesca, molto è purtroppo realtà. Le tasse in Italia sono tante e troppe. Non così troppo come si racconta, ma certamente al livello delle maggiori imposizioni fiscali in Europa.

Il guaio è che a questo livello di tassazione non corrispondono servizi pubblici adeguati. E l’altro guaio grosso è che il fisco italiano è un legno storto assai: fatto per far pagare troppo a qualcuno e niente a qualcun altro. La giusta progressività della tassazione si è trasformata nella pigrizia miope del legislatore e nella furbizia sindacal-corporativa in esenzione di massa o quasi da un lato e in quasi esproprio del reddito dall’altro.

Tartassati dunque da un fisco legno storto che talvolta è bastone, tal’altra fuscello. E i tartassati contribuenti italiani da molto tempo si difendono con la maggiore delle armi improprie: la dichiarazione dei redditi. Dichiarano gli italiani, davvero tutti (al 94 per cento!) di percepire in una forma o nell’altra redditi annuali non superiori a 50 mila euro lordi. Dichiarano la quasi totalità degli italiani di non disporre di più di 2.500 euro al mese, massimo tremila.

Un dichiarare così è la più gigantesca e massiccia arma (impropria) di difesa. Con tutta evidenza, il negarlo è patetico, non corrisponde alla realtà un 94% per italiani con redditi annui che consentono certamente di vivere ma nulla più che appunto arrivare senza patemi a fine mese. Duemilacinquecento/tremila al mese non sono il reddito vero di tutti gli italiani. I tartassati si difendono nascondendo il reddito.

Tanto più che quasi il 50 per cento, la metà dei contribuenti, dichiara redditi entro i 15 mila euro annui, quindi 12 milioni di contribuenti non pagano un euro di Irpef (e di contributi previdenziali).

Ora è indubbio che in Italia ci siano aree geografiche e sociali di antica povertà e che siano sopravvenute nuove forme di indigenza reale. A milioni faticano oggi a legare il pranzo con la cena. A milioni, non  decine di milioni come dichiarano le non vere dichiarazioni dei redditi. Venti milioni di contribuenti con redditi sotto i 15 mila e altri 23 milioni con reddito sotto i 50 mila non è semplicemente credibile, non è la verità.

Non è credibile e non risponde al vero che solo il 6 per cento dei contribuenti, un paio di milioni di italiani, sfondi il muto dei tremila al mese con cui vive, compra, spende, investe, consuma. Due milioni di italiani senza problemi economici (il 6 per cento dei contribuenti che paga da solo il 35% di tutta l’Irpef), poche decine di migliaia di ricchi e 23 milioni che ce la fanno ma non troppo e 15 che non ce la fanno…non è la realtà.

E’ la difesa dei tartassati con…armi improprie. Lo scarica la tassa sulle spalle del vicino…il nascondi il reddito vero…il piangi le veramente troppe tasse ma mentre piangi “fotti” il prossimo. Se si chiama Stato, quello ci sta pure.