Regioni: tassano perché spendono male. Nel 2015 l’addizionale Irpef raddoppia

Pubblicato il 28 Settembre 2012 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I consumi delle Regioni sono aumentati del 40%, nel 2015 le addizionali Irpef imposte a livello regionale potrebbero raddoppiare. Tra spese per il funzionamento, spese improduttive nascoste nel mare magnum dei oltre 100 miliardi di trasferimenti agli enti sanitari, costi per il personale o per gli organi istituzionali la macchina degli enti territoriali brucia oltre 11 punti di Pil. A fronte di questa emorragia, nel 2015 è forte il rischio che l’Irpef delle Regioni raddoppi. Il peso delle addizionali Irpef sui redditi di quell’anno passerebbe dagli attuali 8 a 16 miliardi di euro. E’ l’esito possibile dei vari provvedimenti di finanza pubblica presi nell’ultimo anno e mezzo, prima con Berlusconi poi con Monti: federalismo fiscale e decreto salva Italia, combinati insieme, potrebbero portare il prelievo complessivo (una parte allo Stato una alle Regioni) sul’Irpef almeno al 3% se tutti i presidenti di Regione sfruttassero in pieno la facoltà di aumentare le aliquote.

Il decreto del governo Berlusconi del maggio 2011 ha cambiato i connotati dell’addizionale Irpef. Essa si compone di una parte fissa con aliquota che all’epoca era dello 0,9% e una variabile che dallo 0,5% del 2012 2013, è destinata a salire all’1,1% dal 2014 e al 2,1% dal 2015. Totale 3%. Cui va aggiunto l’innalzamento della soglia nella parte fissa deciso dal decreto salva-Italia dallo 0,9% all’1,23%. Ricapitolando. Ilgettito dell’addizionale Irpef del 2011 calcolato sui redditi del 2010 e su un’aliquota media dello 0,9% era pari a 8,4 miliardi di euro. Il salva Italia ha prodotto un extragettito, dovuto all’innalzamento all’1,23% della parte fissa dell’aliquota, di 2,1 miliardi di euro. Possibili incassi ulteriori  previsti dal decreto Berlusconi sul federalismo fiscale porterebbero a un gettito nel 2015 di altri 8/9 miliardi.

Manca e se ne sente l’urgenza, un meccanismo automatico per il contenimento di una pressione fiscale indiscriminata. La legge delega sul federalismo del 2009 aveva previsto una specie di “camera di compensazione”, un organismo di controllo e monitoraggio permanente del peso fiscale: questo organismo non è mai stato reso funzionale. Oppure si potrebbe insistere sul tema agendo sulla delega fiscale attualmente in discussione alla Camera: finora non è stato previsto ma esiste un emendamento in grado di accogliere l’istanza di una maggiore armonizzazione tra delega fiscale e legge sul federalismo, tra addizionali regionali e addizionali comunali, in modo di evitare che la somma dei provvedimenti inasprisca ancor di più il già insostenibile carico fiscale.