Sanità, meno esenzioni più ticket: 10 € per ogni giorno di ricovero

Pubblicato il 2 Dicembre 2011 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ogni giorno di ricovero in ospedale costerà al paziente 10 euro. Non se ne parlava, ma a sorpresa nella manovra di Monti spunta un taglio deciso alla Sanità, tra i due e i due miliardi e mezzo. Tra manovre estive e cumulo di manovre precedenti, il contributo complessivo della Sanità sfiora i 20 miliardi in tre anni. Chi taglierà materialmente non è stato ancora deciso. Una ipotesi prevede il taglio lineare (cioè indiscriminato) del Fondo sanitario con il gravoso compito di rimodulare ticket ed esenzioni affidato alle Regioni. Ma non si esclude che sia proprio il Ministero della Salute a “operare”: agendo con i ticket sui ricoveri ospedalieri e spuntando parecchie delle 1700 voci dalla lista della Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Anche la vendita dei medicinali sarà a totale carico degli assistiti fuori del canale farmacia.

La diagnosi del governo Monti è chiara: non possiamo permetterci il livello di esenzioni attuale. Oggi il 40% dei malati non paga le prestazioni e incide per il 60% dei costi. La terapia prevede una dieta dimagrante nell’erogazione dei servizi. Detto dell’ipotesi di far pagare 10 euro al giorno le degenze, soprattutto per ampliare il ricorso al day-hospital, una stretta severa sarà fatta sugli esami superflui. La diagnostica sarà a pagamento se giudicata inappropriata. Una risonanza magnetica al ginocchio per una semplice artrosi un medico potrà pure prescriverla, ma poi il paziente se la dovrà pagare per intero.

Sempre per il principio di equità continuamente evocato, si procederà allo sfoltimento della larghissima platea degli esenti senza penalizzare ulteriormente i meno abbienti. Fino ad oggi, a parte le visite dal dentista, il servizio sanitario, magari a rilento, fornisce tutti i servizi gratis a tutti. Ora si cambia marcia e su molte cure verrà apposto il marchio dell'”inappropriatezza”.  A sorpresa, però, verranno mutualizzate le nuove terapie contro il dolore, come ad esempio l’anestesia epidurale, oggi a carico delle partorienti.