Uber, mini-multa e tassisti Francia continuano sciopero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2016 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA
Uber, mini-multa e tassisti Francia continuano sciopero

Uber, mini-multa e tassisti Francia continuano sciopero

PARIGI – Uber France dovrà pagare un 1,2 milioni di euro all’unione dei tassisti francesi: è la multa comminata da un tribunale di Parigi che però non ha scongiurato agitazioni e scioperi che da due giorni hanno paralizzato la capitale. Contro la multinazionale che attraverso una app consente il servizio di trasporto con vettura a noleggio e autista (vtc), prima c’è stata l’assemblea dei delegati sindacali di tutta Europa riuniti a Parigi.

Contro Uber alleanza tassisti in tutta Europa. A dare man forte ai francesi, anche una folta delegazione di tassisti italiani.  Da Roma sono arrivati a Parigi anche i sindacalisti che fanno riferimento all’Associazione tutela legale Taxi:

“Si sta creando un’alleanza a livello europeo tra tutti i colleghi che vogliono difendere gli interessi dei tassisti e delle loro famiglie, 50.000 circa in Italia – spiega Riccardo Cacchione, dell’associazione e di Usb taxi – vogliamo unire ancor di più quello che viceversa le società di capitali vogliono distruggere, un lavoro dignitoso e il servizio pubblico. Riteniamo fondamentale far capire all’utenza sia nazionale che europea, l’importanza del servizio pubblico e come questo sia l’unico elemento che la possa tutelare, contro l’azione che le multinazionali e le società di capitali vogliono sviluppare, al fine di incrementare sempre più i loro profitti”.

Le ragioni della concorrenza, la difesa dello status quo. Dall’altra parte, la multinazionale californiana non è la sola a voler sfruttare i nuovi dispositivi tecnologici e aprire un mercato ingessato dalle difese corporative: la scelta finale su quale servizio preferire dovrebbe essere lasciata all’utente/consumatore. Marco Moussanet precisa sul Sole 24 Ore i termini di una questione ormai annosa.

Le tecnologie (smartphone, applicazioni, geolocalizzazione) consentono ormai l’emergere di nuovi attori destinati a demolire quel che resta dei vecchi monopoli, delle vecchie posizioni di rendita. Certo è comprensibile che chi ha comprato una licenza (all’inizio concessa gratuitamente) a 200mila euro e ne vede il valore fondere al sole sia molto nervoso. Ma da decenni è evidente che prima o poi questo sistema sarebbe saltato. E i tassisti non hanno certo fatto molto per adeguarsi, cercando piuttosto – con il sostanziale blocco delle licenze – di difendere lo statu quo. (Marco Moussanet, Il Sole 24 Ore).