Usa, crisi. Buffett: ”Niente recessione anche senza accordo su ”fiscal cliff”
WASHINGTON, STATI UNITI – Sono cominciati in un clima di urgenza alla Casa Bianca i negoziati per raggiungere un accordo sulla riduzione del deficit americano ed evitare il cosiddetto ‘fiscal cliff’, vale a dire un aumento automatico di tasse e tagli alla spesa dall’inizio di gennaio.
”La sfida e’ assicurare che siamo capaci di cooperare, lavorare insieme, trovare un terreno comune, raggiungere un compromesso e costruire un consenso”, ha dichiarato il presidente Barack Obama ricevendo i leader del Congresso.
Ma mentre l’intero mondo politico americano, anche se per ragioni diverse, vede il temuto ”fiscal cliff” come poco meno di una catastrofe per l’economia, c’è un personaggio che la vede diversamente. Anche senza un accordo entro fine anno sul ”fiscal cliff” – in ogni caso non facile da raggiungere per le diverse posizioni di democratici e repubblicani – l’economia americana non andrà in recessione. Ne’ e’ sicuro il miliardario Warren Buffett, l’oracolo di Omaha, che invita Obama, a non mollare sul progetto di innalzare le tasse sui piu’ ricchi.
Fu proprio lui a ispirare quella che in campagna elettorale Obama ha chiamato la ‘Buffet Rule’, cioe’ aliquote fiscali piu’ elevate per persone e famiglie piu’ ricche. ”Questo e’ un Paese – disse Buffet – dove la mia segretario paga piu’ tasse di me”. ”L’economia americana e’ molto resistente, e non collassera’ se il Congresso e il presidente Obama non raggiungeranno un accordo immediato sul piano anti-deficit”, ha detto Buffet. E quando parla Buffett nessuno sottovaluta quello che dice.
Soddisfatto per la rielezione di Barack Obama, il miliardario gia’ pensa alle elezioni presidenziali del 2016. E ha le idee chiare: si deve candidare Hillary Clinton. ”Non vedo come si possa trovare una persona piu’ competente”, afferma l’Oracolo di Omaha, aggiungendo: ”Mi piace quello in cui crede”. Ma l’ex First Lady – che ha deciso di lasciare il suo posto di segretario di Stato nell’amministrazione Obama – ha piu’ volte affermato che desidera lasciare la politica e che non ha la minima intenzione di correre per la Casa Bianca nel 2016, al termine del secondo mandato di Obama. nonostante siano in molti a sostenerla.
All’apertura del negoziato ha detto Obama: ”La mia speranza e’ che questo sia l’inizio di un processo produttivo” che si traduca in un accordo bilanciato. ”Quello che la gente vuole, e ritengo che su questo siamo tutti d’accordo, e’ l’azione: quello che la gente vuole e’ vederci impegnati per loro, e non sulla politica a Washington ”. All’incontro con Obama sono presenti il leader della maggioranza in Senato il democratico Harry Reid, il leader della minoranza in Senato il repubblicano Mitch McConnell, lo speaker della Camera John Boehner e il leader della minoanza alla Camera Nancy Pelosi.