Siccità, non piove e aumentano le bollette

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Giugno 2017 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
Siccità, non piove e aumentano le bollette

Siccità, non piove e aumentano le bollette

ROMA – Siccità record, scatta l’allarme energia e aumentano le bollette. I due effetti immediati sono: centrali idroelettriche in tilt e rincari sulle tariffe. In Italia, secondo il rapporto semestrale di Entso-E (Gestore di sistemi di trasmissione di energia elettrica in Europa), “la situazione della produzione di energia elettrica questa estate, e in particolare tra metà giugno e fine luglio, va monitorata con attenzione”. Si temono infatti i rischi prodotti dal gran caldo, che da un lato può spingere al massimo i consumi e dall’altro creare problemi sul fronte della produzione.

La siccità che quest’anno ha già raggiunto nuovi livelli record, nelle prossime settimane potrebbe creare notevoli problemi. Ad essere a rischio sono soprattutto le regioni del Nord e Centro Nord dove “la capacità di generazione rischia di ridursi in maniera significativa”.

Come spiega Paolo Baroni su La Stampa,

l’idroelettrico, che sino a qualche anno fa garantiva quasi il 17% dei consumi nazionali di elettricità, dal 2015 in poi è in caduta libera: -25% sul 2014, un altro -8,9 nel 2016 con un trend che è continuato anche nei primi mesi di quest’anno sino a toccare un -29,2% ad aprile. Il dato di maggio arriverà a giorni e non dovrebbe essere terribile, ma non sposta più di tanto i termini del problema. Tant’è che di qui ai prossimi mesi si prevede un aumento sensibile dei prezzi di luce e gas, legati indissolubilmente tra loro nelle fasi di maggiore criticità.

Secondo il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli,

“tutti i segnali portano a credere che i prezzi possano anche saltare”.

All’ingrosso il costo di un megawattora dovrebbe così passare dai 40,5 euro di maggio ai 57 di luglio che corrisponde a un aumento dell’1% delle bollette dei clienti finali, mentre il metano potrebbe rincarare di 2-3 centesimi al metro cubo.

“Per ora ci salvano i consumi – spiega Tabarelli -, che scontano ancora gli effetti drammatici della deindustrializzazione e restano pertanto sempre abbastanza depressi”.

Ma non si può escludere che un’ondata eccezionale di caldo, continua Baroni sul quotidiano torinese,

tanto più se estesa al resto d’Europa, ed alcuni imprevedibili fatti eccezionali o altri problemi sul fronte dell’importazione, ci facciano ripiombare nella piena emergenza. Di qui l’alert di Entso-E. Che nel suo report spiega che “a causa delle scarse precipitazioni piovose e nevose che hanno caratterizzato l’ultimo inverno e la primavera seguente l’Italia si trova a fare i conti con una disponibilità di risorse idriche decisamente inferiore rispetto alla media degli ultimi 10 anni”.