Enel, utile semestre +0,3% ma pesano Spagna e Sudamerica. Nuovo assetto interno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2014 - 08:33 OLTRE 6 MESI FA
Enel, utile semestre +0,3% ma pesano Spagna e Sudamerica. Nuovo assetto interno

Enel, utile semestre +0,3% ma pesano Spagna e Sudamerica. Nuovo assetto interno

ROMA – Enel chiude il primo semestre con un risultato netto in crescita dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 a 1,685 miliardi di euro. L’utile netto ordinario è in calo del 4,8% a 1,572 miliardi. In flessione anche i ricavi, a 36,1 miliardi (-8,1%). Il debito sale a 43 miliardi.

Il decremento dei ricavi è sostanzialmente riferibile ai minori ricavi da vendita e trasporto di energia elettrica, da attribuire essenzialmente alle minori quantità generate e vendute (-2,5%), nonché all’andamento sfavorevole dei tassi di cambio di alcune valute dei paesi in cui il Gruppo opera rispetto all’euro. In particolare, i ricavi dell’area Mercato si attestano a 7.848 milioni (-9,9%), quelli dell’area Generazione ed Energy Management a 10.278 milioni (-15,1%), quelli della divisione Infrastrutture e Reti a 3.720 milioni (-1,7%), quelli della divisione Iberia e America Latina a 14.373 milioni (-7,4%), quelli della divisione Internazionale a 2.622 milioni di euro (-15,5%) e quelli della divisione Energie Rinnovabili a 1.365 milioni di euro (-7,2%).

L’Ebitda (margine operativo lordo) del primo semestre 2014 è pari a 7.878 milioni (-3,3%). A pesare sono in particolare il decremento dei risultati delle divisioni Iberia e America Latina ed energie rinnovabili (Enel Green Power), che hanno risentito degli effetti negativi derivanti da alcuni mutamenti regolatori in Spagna particolarmente penalizzanti per le società di generazione sia da fonte convenzionale che rinnovabile, e dall’effetto negativo dell’apprezzamento dell’euro nei confronti di alcune valute dei paesi in cui il gruppo opera. L’Ebit (risultato operativo) del primo semestre 2014 ammonta a 5.011 milioni di euro (-1,6%). Sull’indebitamento finanziario netto, che sale a 43.073 milioni contro i 39.706 milioni al 31 dicembre 2013, incide il fabbisogno connesso agli investimenti del periodo e al pagamento dei dividendi e delle imposte. Gli Investimenti effettuati nel primo semestre 2014 ammontano a 2.485 milioni di euro, con un incremento di 142 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2013, particolarmente concentrato all’estero e nelle tecnologie rinnovabili. Per quanto riguarda infine la produzione, il gruppo Enel registra un calo dello 0,3%.

La nuova Enel di Francesco Starace sarà suddivisa in 5 divisioni e in 4 regioni e Paesi. Lo ha deciso il cda. Gli obiettivi sono “perseguire e mantenere la leadership tecnologica nei settori in cui il Gruppo opera, assicurandone l’eccellenza operativa e massimizzare il livello di servizio verso i clienti nei mercati locali”. In questo modo “il Gruppo potrà beneficiare di una minore complessità nell’esecuzione delle azioni manageriali intraprese e nell’analisi dei fattori chiave di generazione del valore”.

Enel ha inoltre varato il riassetto delle attività in penisola iberica e America Latina che prevede una semplificazione della catena di controllo e una rifocalizzazione di Endesa, dalla quale è prevista la distribuzione di un dividendo straordinario. Sempre su Endesa, inoltre, Enel “intende anche valutare la possibilità di procedere, compatibilmente con le condizioni di mercato, ad altre eventuali operazioni sul mercato dei capitali al fine di valorizzare la sua partecipazione in Endesa e superare l’attuale situazione di limitata liquidità del titolo”.

“In un contesto economico ancora generalmente sfavorevole, Enel ha continuato a beneficiare di un portafoglio ben bilanciato in termini geografici, tecnologici e di attività regolate e non regolate”. Lo afferma l’ad Francesco Starace, aggiungendo che “l’ulteriore capacità rinnovabile messa in esercizio e il proseguimento delle azioni manageriali già avviate in termini di ottimizzazione dei costi e degli investimenti hanno consentito di compensare parzialmente gli effetti negativi sui risultati economici derivanti da nuove misure regolatorie in Spagna nonché da un effetto cambio sfavorevole, principalmente in America Latina”.