Eni vende il 30% di Snam a Cdp per 3,5 miliardi

Pubblicato il 30 Maggio 2012 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Eni vende il 30% di Snam meno un’azione a Cassa Depositi e Prestiti. Lo comunica il gruppo in una nota al termine del cda. Eni e CDP hanno raggiunto un accordo preliminare vincolante che prevede un prezzo fisso per azione Snam pari a 3,47 euro. Il corrispettivo totale è pari a circa 3,517 miliardi di euro.

Cdp pagherà ad Eni il corrispettivo di Snam in tre tranche, di cui la prima al momento del closing, per un ammontare totale di circa 1,759 miliardi di euro, la seconda entro il 31 dicembre 2012, pari a circa 879 milioni di euro, e la terza entro il 31 maggio 2013, pari a circa 879 milioni. Il closing dell’operazione, che potrà essere realizzato a partire dal 15 ottobre prossimo, è previsto entro la fine del 2012, a condizione, spiega l’Eni in una nota, del via libera dell’Antitrust.

La copertura finanziaria dell’investimento di Cdp in Snam sarà assicurata per circa 2 miliardi dalla cessione sul mercato di circa il 3% di azioni Eni, eccedenti la soglia del 30% più 1 azione detenuta da CDP congiuntamente al MEF (una volta ricevuto il via libera di quest’ultimo e una volta effettuato l’annullamento di azioni proprie Eni annunciato in data odierna). Il resto, si legge in una nota, verrà coperto dai flussi di cassa derivanti dalla cessione di altri asset legati all’operazione e da dividendi.

L’acquisto del 30% di Snam da Eni ”e’ compatibile con la struttura patrimoniale, reddituale e finanziaria di Cdp e non sottrarrà risorse all’attività ordinaria di Cassa, che conferma i propri target di piano industriale triennale”. E’ la precisazione contenuta nella nota di Cassa Depositi e Prestiti sull’operazione. Con l’acquisto di Snam, CDP ”rafforza il suo ruolo di supporto alla crescita del Paese, che si realizza anche nel finanziamento dell’ammodernamento e dello sviluppo delle grandi reti infrastrutturali strategiche (come gia’ attraverso la partecipazione in Terna per la rete elettrica e in Metroweb per la banda larga)”.

Lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sullo scorporo Eni-Snam ha ricevuto anche il parere favorevole dell’Autorità per l’energia. Il parere favorevole riguarda le modalità in cui si conforma Snam al modello ”di separazione proprietaria della gestione della rete nazionale di trasporto del gas e assicurare la piena terzieta’ della medesima societa’ nei confronti di imprese verticalmente integrate operanti nella produzione e nella fornitura di gas naturale e di energia elettrica”.

”Non c’è dubbio che la nuova Eni sarà più forte di quella di oggi”, ha detto l’amministratore delegato del gruppo Paolo Scaroni, durante la presentazione agli analisti dell’operazione di cessione del controllo di Snam a Cdp. Il cane a sei zampe potrà ora concentrarsi sulle attivita’ upstream. Attraverso l’operazione, Eni ottiene infatti ”importanti risorse da destinare alla propria crescita organica nel core business dell’E&P”. Scaroni ha poi annunciato che l’Eni conferma il dividendo per il 2012, alla luce dell’operazione di cessione del 30% di Snam a Cdp.”Meno debito, piu’ upstream e meno attivita’ regolate”, è la formula dettata da Scaroni. Il gruppo, ha spiegato, manterra’ un livello di indebitamento ”molto piu’ basso” in futuro, dopo le operazioni Snam e Galp, visto il forte impegno nell’upstream. ”Eni – ha detto – vivra’ una fase di grande cambiamento nei prossimi 12-15 mesi, non solo per Snam ma anche per Galp”. ”Valuteremo il nuovo scenario, in termini di dividendo, capex e leverage. Penso – ha concluso – che una upstream company come noi, che ha un cosi’ grande portafoglio di scoperte, debba avere un bilancio molto solido”.

Scaroni ha spiegato agli analisti che l”Eni ha già ricevuto molte offerte ”non sollecitate” per la quota residua di Snam che, dopo la cessione, il gruppo dovrà mettere sul mercato, precisando che per la vendita non ci sono limiti di tempo. ”Abbiamo gia’ ricevuto un numero di manifestazioni interesse non sollecitate per acquisire quote di Snam. C’e’ un grande interesse – ha aggiunto – Snam è quasi un bond, si acquista per la solidità del dividendo”.

Sui tempi, infatti, Scaroni è cauto: ”Usciremo totalmente da Snam, non nei 18 mesi ma nel tempo necessario”. ”Non siamo nel business di tenere partecipazioni di minoranza”, ha puntualizzato. I 18 mesi imposti dalla legge riguardano solo la cessione del controllo a Cdp e non la vendita sul mercato della restante quota di Eni in Snam.