Imu: col fotovoltaico sul tetto paghi di più le tasse sulla casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2014 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA
Imu: col fotovoltaico sul tetto paghi di più le tasse sulla casa

Imu: col fotovoltaico sul tetto paghi di più le tasse sulla casa (Sole 24 Ore)

ROMA –  Con un impianto fotovoltaico sul tetto paghi di più di Imu (o del nuovo nome che avrà la tassa sulla casa). Perché un impianto che abbia una potenza superiore a 3 kiloWatt fa aumentare la rendita catastale, come se il vostro appartamento avesse una stanza in più. Quindi, aumentando la rendita, saranno più care tutte quelle tasse che partono dal valore catastale: Imu, Tasi e via tassando.

Tutti i chiarimenti sono contenuti in una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la numero 36/E del 19 dicembre 2013, in cui si spiega quali impianti non fanno scattare l’aumento di rendita e come i pannelli vadano registrati al Catasto.

Scrivono Cristiano dell’Oste e Michela Finizio sul Sole 24 Ore:

“Installati per abbattere i costi in bolletta e per incassare gli incentivi pubblici sull’energia prodotta – secondo la tesi del Fisco – i moduli fotovoltaici vanno considerati come una “appendice” dell’abitazione che aumenta il suo valore […] La questione è delicata, perché in genere un impianto di 3 kW è esattamente quello che serve per coprire i consumi di una famiglia-tipo. Fino a qualche anno fa, però, gli incentivi erano così ricchi che molti proprietari hanno scelto di installare impianti un po’ più potenti, così da massimizzare l’incasso delle “tariffe incentivanti”: quando il tetto di casa era abbastanza spazioso, molti hanno scelto moduli da 4, 6 o anche 10 kW di potenza (in media, 1 kW richiede circa 7 metri quadrati di superficie). Sono proprio queste le situazioni in cui bisogna verificare se la rendita catastale dell’unità immobiliare va aggiornata o no. Secondo gli ultimi dati del Gse – aggiornati al 31 gennaio scorso – in Italia ci sono 176mila impianti i cui titolari possono stare tranquilli, perché hanno una potenza inferiore a 3 kW, mentre ce ne sono 312mila a rischio, con una potenza compresa tra 3 a 20 kW.

Quando il fotovoltaico è al servizio di un’unità immobiliare già accatastata, la circolare delle Entrate ribadisce che la variazione catastale è obbligatoria solamente quando il valore dell’impianto supera il 15% della rendita catastale. Piccolo problema: per il proprietario è impossibile valutare da solo se il rapporto viene superato o no”.

Bisogna chiamare un geometra o un professionista autorizzato. Secondo le stime del Sole, impossibile fare una stima dell’aumento medio della rendita, ma

“si può ipotizzare che su una villetta con una rendita di 1.200 euro l’incremento sarà – almeno – di 250 euro”.