Rinnovabili: rivisti gli incentivi, stop alle impennate in bolletta

Pubblicato il 12 Aprile 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 11 APR – Stop alle impennate delle tariffe elettriche. Dopo l'ultimo balzo in avanti del costo della luce (un +10% suddiviso in due tranche dall'Autorita' per l'energia), il governo ha deciso di rivedere gli incentivi alle rinnovabili, cercando di stabilizzarne l'impatto sulle bollette ed evitando per il futuro nuove salti in avanti.

Gli incentivi continueranno a crescere, ma ad un ritmo praticamente dimezzato rispetto a quanto previsto finora. E lo faranno con l'obiettivo di riequilibrare il mix di fonti e favorire la produzione e le tipicita' italiane. I due decreti interministeriali firmati dai ministri Passera, Catania e Clini stabiliscono infatti meno sussidi al fotovoltaico, cresciuto in questi anni in modo spropositato rispetto alle altre rinnovabili (e con tecnologie tutte di importazione) e piu' risorse a favore dell'idroelettrico, del geotermico, delle biomasse e di tutte le altre tipologie finora rimaste maggiormente nell'ombra. Il governo ha deciso in pratica di riportare il sistema di incentivazione, finora ''sovradimensionato e non selettivo'', come l'ha definito Catania, sui livelli europei. Rispetto alle scelte fatte per esempio dalla Spagna, che ha tagliato ogni sussidio, la volonta', ha spiegato Passera, e' pero' quella di ''continuare a credere nel settore'' e nelle opportunita' di sviluppo, di occupazione e di crescita dell'economia da esso offerte.

Saranno dunque garantiti tutti gli incentivi finora promessi, pari a 9 miliardi l'anno al 2020, incrementandoli con ulteriori stanziamenti di 3 miliardi l'anno. Si passera' cosi' da 9 a 12 miliardi, ma non saranno raggiunti i 15 miliardi previsti dalla precedente normativa. In questo modo l'incremento al 2020 non sara' quindi di 6 miliardi ma di 3, con un risparmio annuale di altrettanti 3 miliardi che permettera' di ''stabilizzare'' l'incidenza degli incentivi sulla bolletta. Per le tariffe ''non ci saranno piu' – ha puntualizzato Passera – effetti gradino verso l'alto''.

Allo stesso tempo sara' fortemente riequilibrata la distribuzione delle risorse tra fotovoltaico e altre fonti. Degli attuali 9 miliardi, 6 sono infatti destinati al solare e 3 miliardi al non solare. Dei futuri 3 miliardi aggiuntivi, invece, solo 0,5 miliardi andranno al solare contro i 2,5 che saranno destinati alle altre fonti rinnovabili (idroelettrico, geotermico, biomasse ecc). Un riequilibrio che comunque non frenera' il settore, visto che, forte dei risultati gia' raggiunti, il governo si impegna a superare gli obiettivi comunitari al 2020, portando dal 26% al 35% la percentuale dei consumi nel settore elettrico.

Di fronte alle novita', che entreranno in vigore entro ottobre per il fotovoltaico e dal 2013 per le altre fonti, c'e' pero' gia' chi critica le scelte dell'esecutivo: ''anche questo Governo si conferma nemico delle rinnovabili e dell'innovazione nel settore dell'energia'', afferma il presidente dei Verdi Angelo Bonelli.