Eruzione solare, le particelle raggiungono la Terra

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Va verso la Terra il vento di particelle liberato dalla grande eruzione solare dei giorni scorsi, ma non si annunciano pericoli per il funzionamento di comunicazioni e satelliti. La Nasa conferma che al massimo ci si possono attendere spettacolari aurore polari.

Le immagini spettacolari catturate Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa non lasciano comunque dubbi sul fatto che il Sole sia ormai in pien attività, con pennacchi di plasma che si alzano dalla zona piu’ esterna del Sole, la corona, e lampi di raggi ultravioletti scagliati dalla grande macchia solare che si è risvegliata in questi giorni. I getti sono cosi’ intensi e violenti come non se ne registravano dal 2006, segno che il nuovo ciclo solare è gia’ cominciato.

Questa attività cosi’ intensa sta liberando una nube di particelle diretta verso la Terra al ritmo di 900 chilometri al secondo e i getti di plasma che lo alimentano sono classificati dagli esperti come i piu’ potenti, cosi’ intensi da poter provocare tempeste magnetiche e Blackout delle comunicazioni. ”Questo brillamento e’ il primo di una serie di eruzioni a cui assisteremo prossimamente. Segna il risveglio del Sole, l’entrata cioè in una nuova fase di attività, dopo il periodo di minimo”, spiega Alessandro Bemporad, fisico solare dell’osservatorio di Torino dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

”Il picco di attivita’ – ha aggiunto – è previsto tra il 2012 e il 2013”. Sono tre gli eventi che compongono una tempesta solare: emissione di raggi ultravioletti e raggi X che raggiungono la Terra in 8 minuti; una seconda componente di particelle che arrivano in qualche ora e una bolla di plasma di enormi dimensioni che pua’ investire la Terra nei giorni successivi al brillamento. In tempeste di questo tipo, prosegue l’esperto, ”le particelle ad alta energia, iniettate lungo le linee del campo magnetico terrestre, possono danneggiare i satelliti fino a provocarne la caduta, disturbare i sistemi di telecomunicazione satellitare e le trasmissioni radio”.

Inoltre se le correnti geomagnetiche si incanalano negli elettrodotti possono far saltare i trasformatori delle centrali elettriche, come e’ successo negli anni ’80 in Quebec.