Ferrara, automobilista denuncia: sono stato picchiato dai vigili urbani

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 18:32| Aggiornato il 7 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

“Sono stato picchiato dai vigili”. Questa la denuncia presentata alla procura di Ferrara, con tanto di memoria-denuncia piena di foto per documentare lividi e percosse, da un bolognese di 32 anni residente a Pieve di Cento e dal suo legale che accusano agenti di polizia municipale del corpo di Reno-Galliera, di averlo colpito con calci e pugni dopo un arresto per resistenza.

Il pm Barbara Cavallo ha raccolto la documentazione fornita dal legale Massimo Bissi, corredata anche da valutazioni medico-legali sulle percosse. Il fatto risale al 24 marzo scorso quando l’uomo a Pieve di Cento incrociò in auto una pattuglia di polizia municipale. Poi sarebbe stato inseguito dalla pattuglia con lampeggianti accesi e fermato.

Secondo gli agenti, l’automobilista si sarebbe opposto scatenando una collutazione in cui due agenti sono rimasti contusi. Per questo fu arrestato e portato in caserma a San Giorgio di Piano. Qui, secondo secondo la querela sarebbe stato pestato. Questa querela è stata affidata al pm Cavallo, lo stesso che ha seguito anche la tranche per la resistenza, giunta ormai a conclusione con l’avviso di fine indagine deciso dallo stesso pm che preclude il rinvio a giudizio: dunque i vigili urbani sono stati ritenuti vittima della reazione dell’automobilista che ora dovrà rispondere anche di resistenza e lesioni lievi (tre giorni di prognosi ai vigili).

L’uomo deve anche rispondere di guida sotto l’effetto di stupefacenti perché una volta fermato non avrebbe accordato il consenso al test previsto da una norma del codice della strada, il che comporta comunque una denuncia. Il pm, interpellato dall’Ansa, si è limitato a riferire che a breve aprirà un fascicolo parallelo su cui verranno fatte tutte le valutazioni del caso.

Secondo il racconto dell’uomo, riferito dal legale, uno dei componenti della pattuglia subito dopo averlo fermato gli avrebbe puntato una pistola contro il volto, poi l’avrebbe insultato e strattonato, minacciandolo: “Se non fai quello che ti dico ti buco”. Gli sarebbe stato chiesto di consegnare il cellulare e lui si sarebbe rifiutato, chiamando il padre. Una volta portato in caserma sarebbe stato denudato e perquisito, portato nel bagno, insultato e colpito con calci e pugni.

“E’ stato subito trattato come un terrorista, senza nessun motivo – ha detto l’avvocato Bissi – nessuno l’ha informato dei suoi diritti, è stato sottoposto a perquisizione personale e dell’auto senza poter chiamare un avvocato e senza che gli venisse rilasciato un verbale, è stato picchiato a mani nude e il medico legale ha confermato la compatibilità delle lesioni (lividi al collo, braccia e ad un fianco) con il suo racconto”.