Sarah Scazzi, Tribunale: Sabrina resta in carcere, lei e i familiari sono dei bugiardi

Pubblicato il 31 Gennaio 2011 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

AVETRANA (TARANTO) – Sabrina Misseri resta in carcere per l’omicidio di Sarah Scazzi perché sia lei che la famiglia “mistificano la realtà”. Il tribunale di Taranto ha rigettato il ricorso presentato dai difensori dell’indagata contro l’ordinanza con la quale il 22 dicembre scorso il gip Martino Rosati aveva respinto l’istanza di scarcerazione presentata in favore della 22enne di Avetrana (Taranto). Per i giudici la ragazza deve rimanere in cella perché “c’è una mistificazione della realtà posta in essere da Sabrina e da alcuni famigliari”. Su Michele Misseri, dicono in particolare i giudici, ”traspare una continua pressione psicologica esercitata dai famigliari per modificare il racconto” relativo al delitto.

Scrivono i giudici: nelle indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi “è posta in essere un’abile, disinvolta e costante attività di depistaggio non solo da Sabrina ma anche da Cosima Serrano (la madre, ndr)”.

Il provvedimento del tribunale è composto da 28 pagine. Il collegio giudicante (presidente Alessandro de Tomasi, giudici Massimo De Michele, che è anche relatore, e Benedetto Ruberto) è lo stesso che componeva il tribunale del Riesame che il 12 novembre scorso aveva respinto il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Rosati nei confronti di Sabrina. Nel rigettare il 22 dicembre l’istanza di scarcerazione per la ragazza, il gip Rosati aveva ribadito le esigenze cautelari alla base della detenzione, scrivendo che rimanevano ”il pericolo di fuga e quello della compromissione delle indagini”.

Il gip aveva inoltre condiviso ”l’assunto del tribunale del Riesame relativamente alla sussistenza del pericolo di reiterazione, se non del reato di omicidio, quanto meno di gravi delitti a componente comunque violenta”.