“Abortire un figlio gay è un atto di fede”: gruppo Facebook omofobo

Pubblicato il 27 Giugno 2012 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

La pagina Facebook

ROMA – Il gruppo conta 449 “mi piace” sotto al nome che promette “verità” scientifiche e religiose: “Abortire un gay è un atto di fede”. Sembra una provocazione, il vezzo di un troll internettiano, un divertimento che si ciba di omofobia e vuole scatenare la polemica.

Sulla pagina si leggono post di questo tenore: “Essere genitore di un bambino omosessuale/deviato, non è un ruolo che una persona sceglie. Nessuno chiede di esserlo, è un compito difficile, che spesso demoralizza, atterrisce, distrugge. La nascita di un bambino omosessuale/deviato costituisce un evento fortemente destabilizzante per la famiglia, sovente distrugge con violenza gli equilibri preesistenti, impone problemi complessi e per lo più sconosciuti ai genitori. E’ la prova che qualcosa di orribilmente oscuro e malefico si insinua nelle nostre esistenze. E’ la prova dell’esistenza del demonio. E’ la conferma che Dio ha smesso di credere in Noi. Dobbiamo pregare, pregare e ancora pregare. Tutti!”.

Ma come si fa a sapere che un feto è “omosessuale”? La risposta inverosimile in un post:  “I feti che rimangono strangolati intorno al cordone ombelicale sono sicuramente i feti di carattere omosessuale – si legge il 24 giugno – Questo lo dice l’Oms, e la Natura giustamente insegna. Questa è la testimonianza di uno stimato amico e collega ricercatore”. C’è anche il racconto di una donna: “Dopo che a mio figlio è stata diagnosticata l’omosessualità vagavo errabonda senza meta ed anelavo la morte sopra ogni cosa: meglio andare all’inferno che far corrompere gli altri bambini dal frutto del mio grembo. Dopo aver abortito il feto omosessuale sono rimasta nuovamente incinta. Mio figlio è sano, ho visto Dio, sono felice”.

Non mancano link che rimandano a presunte scoperte scientifiche, con scritte in maiuscolo che assicurano “l’omosessualità porta malattie”: “Questo è uno studio di un gruppo di scienziati, che PROVA CHE L’OMOSESSUALITA’ PORTA MALATTIE. Estirpando questo cancro alla radice cari amici, solo così potremmo dire addio a tante malattie che colpiscono anche noi normali, causate da questi sodomiti satanici. Dite NO all’omosessualità ad principium. Liberatevi del male che il diavolo vi sta facendo covare donne. Noi vi aiuteremo senza giudicarvi, con la Sua benedizione, Amen”.

E’ una pioggia di post quella che inonda Facebook, tutti sotto la stessa pagina, tutti provocatori nel giro di poche ore: “Domani Giorgia dirà addio al proprio sciagurato figlioletto che da dodici settimane le infesta l’utero. Fatele i migliori auguri”.

LA DENUNCIA  Paola Concia, deputata del Pd è pronta alla denuncia:  “Trovo semplicemente allucinanti le parole contenute in questa pagina, fuori da qualsiasi discussione civile. In questi casi, di fronte a queste affermazioni, mi metto sempre nei panni dei giovani ragazzi omosessuali giovani, costretti a leggere queste cose. Mi chiedo cosa ne pensino di queste frasi i cattolici contrari all’aborto. Sono d’accordo con questo tipo di aborto?”.

“A mio avviso sono ravvisabili gli estremi del reato di abuso della credulità popolare – articolo 661 del codice penale – laddove si cerca di ingannare la gente rappresentando ipotesi scientificamente false e del tutto infondate, sfruttando ignoranza e suggestione. Non bisogna poi sottovalutare il fatto che, a partire da queste ipotesi, c’è anche una istigazione pubblica all’aborto”, spiega l’avvocato Daniele Stoppello.