Alatri, massacro Emanuele Morganti: FOTO dei fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Marzo 2017 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Emanuele Morganti è stato ucciso a 20 anni in modo brutale fuori dalla discoteca Mirò ad Alatri, in provincia di Frosinone. Per la sua uccisione sono state fermate due persone: si tratta di Mario Castagnacci, 27 enne sempre di Alatri, e Paolo Palmisani, 20enne dello stesso paese (in fondo all’articolo una gallery con i loro volti).

La sua morte è stata causata da una banale lite su chi per primo dovesse prendere una bibita dal bancone della discoteca. Da qui sarebbe partito tutto quanto venerdì  notte nel music club Mirò di Alatri, con l’aggressione poi in strada ai danni di Emanuele Morganti di Tecchiena (popolosa frazione di Alatri), poi morto in ospedale in seguito alla frattura al cranio e alle vistose emorragie provocategli dal colpo ricevuto con un pesante corpo contundente, forse un manganello o un tubolare in ferro.

Un’aggressione in tre fasi diverse, successive l’una all’altra e nell’arco di una quindicina di minuti quella portata a termine, spiegano gli inquirenti nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede del Comando provinciale dei carabinieri a Frosinone dal procuratore capo Giuseppe De Falco.

Gli indizi raccolti dagli investigatori a carico di due fratellastri fermati la scorsa notte a Roma sono considerati “gravi”. Castagnacci e Palmisani si erano rifugiati qualche ora prima nell’abitazione di una parente alla periferia est di Roma. A bloccarli sono stati carabinieri di Frosinone e Alatri. I due hanno mostrato sorpresa per il fatto che gli investigatori fossero riusciti a scovarli, non hanno opposto resistenza, non avevano armi, e dopo le formalità di rito sono stati trasferiti nel carcere di Regina Coeli.  Erano certi di non essere individuati e certi di essere al sicuro. Uno dei due aveva lavorato tranquillamente in un ristorante della Capitale dove fa il cuoco. Dormivano ed hanno mostrato stupore all’arrivo dei Carabinieri di Frosinone che hanno constato loro l’omicidio volontario.