Amanda Knox: “Ho pensato al suicidio: candeggina, frammenti di vetro…”

Pubblicato il 19 Aprile 2013 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quando era in carcere Amanda Knox ha pensato a uccidersi. Ha anche meditato su quale metodo fosse “migliore”: avvelenandosi con la candeggina, ingoiando frammenti di vetro o una penna rotta, sbattendo la testa contro il muro, impiccandosi, “meno efficace, ma più dignitoso, morire dissanguati”. E’ quello che l’americana, imputata poi assolta per l’omicidio di Meredith Kercher, ha scritto nel suo libro “Waiting to be heard”. La Knox ha presentato le sue memorie durante un’intervista a Diane Sawyer  della ABC.

“Ho cominciato a capire come ci si possa sentire imprigionati dentro la propria vita, così disperati da volerne fuggire, anche se questo significa non esistere più”, ha detto l’americana che ha trascorso 4 anni in carcere a Perugia. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione e ora l’appello si rifarà a Firenze. Ma difficilmente Amanda tornerà nel nostro Paese.

Amanda Knox durante l’intervista a ABC News (foto Ap/LaPresse)