Apparecchio denti con stampante 3D: Prezzo? 50 euro FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2016 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA

Un ragazzo del New Jersey si è costruito da solo un apparecchio per i denti con una stampante 3D. Il giovane ha speso  poco più di 50 euro a fronte dei circa 7mila che avrebbe dovuto spendere se se lo fosse fatto fare da un dentista.

Amos Dudley ha rimesso in sesto i suoi denti ed è stato aiutato dai suoi studi: Amos, infatti, ha 23 anni e studia  design digitale. Mentre era alla ricerca di un apparecchio per rimettere in sesto la propria dentatura quando si è imbattuto su Internet in alcuni modelli in materiale trasparente, che a una prima occhiata gli sembrava potessero essere realizzati con una comune stampante 3D come quella a disposizione nella sua università. A dimostrazione del successo ottenuto, il giovane ha postato una foto che mostra i suoi denti prima e dopo il trattamento.

Come spiega Buzzfeed citato dal Secolo XIX,

“A quel punto l’idea: realizzarsi davvero un apparecchio dentale da solo, con la stampante universitaria. ‘Mi sono reso conto di poter realizzare qualcosa che allo stesso tempo fosse culturalmente dirompente, che dimostrasse le mie abilità di designer e maker e che migliorasse il mio rapporto con me stesso. Era un rischio che valeva la pena correre”,

Nel suo blog, Dudley spiega il processo di ricerca che l’ha portato alla produzione dei diversi modelli realizzati — dodici in tutto — e mostra i risultati ottenuti dopo i primi quattro mesi di utilizzo. A chi lo esorta a lanciarsi nel business della stampa di apparecchi dentali, il designer però risponde che non intenzione di realizzare altri impianti su commissione: un conto è fare da cavia per se stessi; un altro, come fanno notare anche alcuni commenti alla pagina del blog relativa al progetto, è mettere a rischio la salute altrui senza le necessarie competenze. Dudley si accontenta di aver dato voce a un problema sentito come reale da chi si è messo in contatto con lui: ‘Mi sembra sia chiaro che le persone si sentano frustrate dallo stato in cui versa questa industria. C’è poca concorrenza, e il risultato sono prezzi eccessivamente alti”‘.