Bud Spencer, Virginia Raggi: “Grazie a persone come lui il bene vince sempre sul male”

Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA
Bud Spencer, Virginia Raggi: "Grazie a persone come lui il bene vince sempre sul male"

Bud Spencer, Virginia Raggi: “Grazie a persone come lui il bene vince sempre sul male”

ROMA – “Grazie alle persone come Bud Spencer il bene vince sempre sul male”. Questo il tweet del neo sindaco di Roma Virginia Raggi. “Siamo qui a dare l’ultimo saluto a Bud Spencer, al gigante buono che ci ha fatto sorridere e crescere. Una persona straordinaria. L’ultima sua parola è stata grazie. Ma è a lui che il cinema e questa città dice grazie”, ha detto invece Virginia Raggi intervenendo durante la camera ardente di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, allestita in Campidoglio.

“Molto di noi – ha aggiunto – sono cresciuti con i suoi film in cui il bene vinceva sempre sul male. È stato un modello di impegno sportivo e grande lavoratore. Sono oggi qui a dire: grazie a te Bud”. Poco prima del sindaco aveva parlato il figlio di Bud Spencer, Giuseppe: “È stato un padre meraviglioso – ha detto – Abbiamo dovuto condividerlo con tanta altra gente da ogni parte del mondo”.

Bud Spencer per tutti era il gigante buono che menava sganassoni sempre in coppia con l’amico Terence Hill. L’omone barbuto degli spaghetti western degli anni ’70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di Lo chiamavano Trinità. Ma Carlo Pedersoli, classe 1929, per tutti Bud Spencer, morto in un ospedale romano, è stato in realtà protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film più popolari, c’è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in Quattro mosche di velluto grigio), per il cinema d’autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con Torino nera di Carlo Lizzani.

Tante esperienze, tanti successi, e anche un po’ di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po’ per caso finendo per dedicargli la vita: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – si lamentava negli ultimi anni – nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival” (foto Ansa).