Cartelli benzina, prezzi (non pervenuti) in autostrada: perso risparmio del 5%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2013 - 09:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Prezzo non pervenuto”, si legge nelle caselle dei totem sull’autostrada che dovrebbero segnalare i prezzi della benzina. Cartelloni senza prezzi, se non addirittura spenti. Ma se i prezzi fossero indicati, spiega Altroconsumo, il risparmio per gli automobilisti sarebbe certo: ben 5% sulla benzina e 4% sul diesel. I cartelloni dei prezzi della benzina sono previsti dalla legge delle liberalizzazioni del 2007, ma non sono mai entrati in funzione. E se si chiede ai gestori dei distributori il perché, come ha fatto Leonard Berberi del Corriere della Sera, la risposta è facile: “Non conviene dare i dati, ma tanto non ci sanzionano”.

Dopo la legge del 2007 e i due decreti del 2013 per maggiore trasparenza nulla è cambiato nelle autostrade italiane. I distributori di benzina non comunicano il prezzo, che dovrebbe finire a confronto sui cartelloni della benzina lungo l’autostrada, e l’automobilista non può scegliere tra tutti il distributore più vantaggioso. Zero confronto, zero risparmio.

Il Corriere della Sera spiega che i prezzi vanno comunicati dai gestori dopo che le singole compagnie hanno dato i valori nazionali dei carburanti:

“L’aggiornamento sui singoli cartelloni spetta ai gestori delle stazioni di servizio. Gestori che, quando interpellati, o fanno finta di essere semplici dipendenti o non rispondono. Ad eccezione di uno, nei pressi di Brescia. Che spiega: «Se un altro mette il prezzo che è più basso del mio a me non conviene dare le mie cifre»”.

D’altronde perché comunicare il prezzo se di sanzioni, dal 2007 ad oggi, non c’è stato pericolo, spiega un gestore a Berberi:

“Paura delle sanzioni? «Mah», allarga le braccia il gestore, «io di controllori non ne ho visto nemmeno uno dal 2007»”.

Se la Codacons di Carlo Rienzi aveva esultato alla legge del 2007 e ai “benza-cartelloni”, la realtà negli anni è stata ben diversa da quanto sperato. Nel 2007 il monitoraggio di Altroconsumo evidenziò che ben 5 pannelli su 9 installati non funzionavano. A distanza di anni, la situazione è peggiorata:

“Fino a quando, nel dicembre dell’anno scorso, Altroconsumo torna alla carica. Monitora 20 cartelloni elettronici. E scopre che cinque sono spenti, 14 incompleti. Arriva il 2013 e ad aprile entrano in vigore le nuove misure del ministero dello Sviluppo economico che obbligano i gestori a una maggiore trasparenza dei prezzi lungo l’autostrada. Trasparenza che in molti tratti non s’è vista”.

Michele Cavuoti, responsabile delle indagini di Altroconsumo, spiega:

“«Noi sosteniamo da anni l’utilità dei “benza-cartelloni” perché sono uno dei modi migliori non solo per risparmiare, ma anche per incentivare la concorrenza. È un peccato, perché le strutture ci sono, ma da noi c’è una forte resistenza. I distributori, pochi, che comunicano i prezzi sono spesso i più convenienti. Ma questo il consumatore non lo può sapere”.

Cartelli benzina, prezzi (non pervenuti) in autostrada: perso risparmio del 5%