Costa Concordia, 4 anni fa naufragio al Giglio FOTO VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Gennaio 2016 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Sono passati 4 anni da quando il 13 gennaio 2012 la Costa Concordia naufragava al largo dell’isola del Giglio. Ora la nave si trova nel porto di Genova, dove è in fase di smantellamento e ne è rimasta solamente la prua nei cantieri San Giorgio. La nave rimase per 2 anni davanti all’isola del Giglio e nel naufragio persero la vita 32 persone.

Pablo Calzeroni sul Secolo XIX scrive che a vedere la nave ora non resta che un relitto su cui lavorano, giorno e notte, centinaia di persone:

“Tecnici e operai delconsorzio Ship recycling (costituito da Saipem e San Giorgio del porto) non l’hanno mai abbandonata, nemmeno per un giorno, fin dal suo arrivo a Genova, il 27 luglio 2014. Certo, fin dall’inizio dell’operazione di demolizione, al Vte, la “Concordia” non poteva più essere considerata una nave. Gli ingegneri, nei loro calcoli, l’avevano già trasformata in un contenitore di rifiuti da 65.558 tonnellate, di cui 50mila di puro acciaio.

L’ultimo tesoro della Concordia. Nello scalo di Pra’-Voltri è scattata, nell’ottobre 2014, l’operazione di “alleggerimento” per eliminare il superfluo e arrivare al ricco scheletro della nave. In totale sono state rimosse 8.600 tonnellate di arredi interni (tavoli, sedie, poltrone), 600 di prodotti confezionati (detergenti e scatolette di cibo), 1.500 di materiali inerti (piastrelle e marmi) e 4600 di apparecchiature elettriche.

La vera demolizione dei ponti di acciaio è partita dopo, alle Riparazioni navali, nel maggio del 2015. Il metallo, tagliato con fiamme ossidriche e portato a terra con gru e pontoni, è sparito al ritmo di 3 o 5 Tir al giorno. Tutti diretti a una acciaieria di Brescia, dove sono finite quasi tutte le 9 mila tonnellate di metalli finora estratte dal relitto (su un totale di 15.600). Ma il lavoro non è ancora finito. Restano da tagliare alcune sezioni del ponte “8” e i livelli inferiori tra cui il ponte “0”, l’unico ancora sommerso. L’ultimo segreto della “Concordia” sarà consegnato all’altoforno entro l’autunno”.