Daniele Potenzoni, FOTO riaccende speranze. Autistico, è scomparso a Roma nel giugno 2015

di Corinna Campanile
Pubblicato il 29 Settembre 2016 - 10:33| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Daniele Potenzoni, FOTO riaccende speranze. Autistico, è scomparso a Roma nel giugno 2015

Daniele Potenzoni, la foto pubblicata su Facebook

ROMA – Daniele Potenzoni è scomparso nel giugno 2015 a Roma. Una foto pubblicata su Facebook riaccende le speranze che venga ritrovato. Invece della solita telefonata, questa volta è arrivata una fotografia a colori scattata dentro ad un tram. Ora sono i suoi familiari a sperare di riabbracciarlo. Daniele, autistico, nel momento della sparizione aveva 36 anni. Originario di Milano, è scomparso mentre era in gita per partecipare all’udienza del mercoledì in Vaticano.

Franco Potenzoni, il padre di Daniele, appena ha visto la foto dalla sua casa di Pantigliate in provincia di Milano, ha chiamato la moglie per chiederle conferma: “Secondo me è lui tu che ne pensi?” ha detto l’uomo alla moglie. L’istantanea è stata pubblica sulla pagina Facebook dedicata al figlio. L’immagine è nitida: secondo l’autore è stata realizzata i primi di settembre su un tram semivuoto. 

Daniele è appeso ai corrimano in alto. La persona della foto è magra e pelata ed indossa un paio di jeans, una maglietta celeste a maniche corte e scarpe di colore chiaro. “Dopo un attento esame ci siamo convinti di sì, che potrebbe essere davvero lui – spiega il padre di Daniele – Anche se il volto non è perfettamente riconoscibile, infatti, la forma corrisponde, così come la corporatura, la mancanza di capelli e, soprattutto, due particolari: l’oggetto che porta al polso destro, un braccialetto simile a quello di ottone che gli regalò mia moglie, e lo strano gioco che sta facendo sotto gli occhi dei passeggeri. Mio figlio è così. Tante volte, a causa della malattia, si comporta come un bambino nonostante i suoi 37 anni. Noi, in modo affettuoso, le chiamiamo le sue scemenze. E questa di dondolarsi è tipica, una sua caratteristica”.

lo scatto è stato pubblicato il 14 settembre sul gruppo Facebook “Welcome to favelas”, sito che si occupa del degrado di Roma. Da qui, lo scatto è stato “girato” sulla pagina dedicata al disabile scomparso. Alla foto era allegata la didascalia “Roma tram 8” (quello che collega largo di Torre Argentina con Monteverde passando per Trastevere n.d.r). L’analisi del tipo di finestrini che ha il mezzo, fanno pensare però che si tratti di uno dei tram che percorrono le linee ‘5’, ’14’ e ’19’ che partono dal centro (Termini) o dalla piazza che costeggia il Vaticano (piazza Risorgimento) e che arrivano a Centocelle-Palmiro Togliatti.

Franco Potenzoni ora chiede aiuto ad una signora che era sul tram accanto al ragazzo che è appeso ai corrimano: “Ci appelliamo ai passeggeri, come la signora seduta sulla sinistra, che possono averlo notato. D’altronde un giovanotto che fa quelle acrobazie non si dimentica. E proprio sulla stessa linea, nei mesi scorsi, ci era giunta un’altra segnalazione che pareva attendibile. La speranza, unita all’indignazione per la grave negligenza degli accompagnatori, non ci abbandona mai”.

Daniele Potenzoni, “Poti” per gli amici al paese, è scomparso alle 9 del mattino del 10 giugno 2015 alla fermata della stazione Termini, linea A. Daniele era in gita con altri ragazzi del centro diurno dell’ospedale di Melegnano. Passati i tornelli, gli assistenti non hanno ma più visto Daniele.

“Mi ero tanto raccomandatoraccontava in lacrime nel dicembre del 2015 il padre –  fate attenzione a Daniele, che non è mai andato via da Pantigliate senza di noi e se succede qualcosa si spaventa e non sa chiedere aiuto. Ma che non ti fidi? Lo portiamo a vedere il Papa a San Pietro, non sei contento? No che non ero contento, però l’ho accompagnato a Rogoredo a prendere il treno, gli avevo messo in tasca settanta euro, il tesserino della mutua, la boccetta delle pastiglie, una la mattina e una la sera, un foglietto con i numeri dei fratelli, che così ce li aveva subito sotto mano, ma niente, quelli me l’hanno perso nella metropolitana, l’hanno lasciato solo e il mio ragazzo da sei mesi non si trova più”.

A Roma, subito dopo la sua scomparsa vennero appesi 10mila volantini. La storia finì anche a Chi l’ha visto.