Il Cairo, manifestanti sul muro dell’ambasciata Usa contro un film su Maometto

Pubblicato il 11 Settembre 2012 - 18:57 OLTRE 6 MESI FA
Il muro dell’ambasciata americana al Cairo

IL CAIRO – Centinaia di egiziani hanno manifestato nella serata di martedì 11 settembre davanti all’ambasciata americana al Cairo per protestare contro un film prodotto negli Stati Uniti da emigrati copti sulla vita di Maometto.

Alcuni manifestanti sono riusciti ad arrampicarsi sul muraglione dell’ambasciata, issando la bandiera nera con la scritta ”Non c’è altro Dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo profeta”, mentre i manifestanti scandivano lo slogan ”proteggeremo il profeta con anima e sangue”.

I manifestanti sono riusciti a staccare la bandiera americana e l’hanno strappata e gettata in strada.

In un comunicato del patriarcato copto ortodosso, papa Bakhomios ha espresso il rifiuto categorico della Chiesa di ”qualsiasi minaccia all’Islam e ai musulmani che sono partner nel Paese”. ”La Chiesa è completamente estranea e non ha nessun legame con questa iniziativa”, si legge nel comunicato.

La stessa ambasciata Usa ha postato un comunicato sul suo website per condannare ”i continui sforzi di persone indotte in errore di ferire i sentimenti religiosi dei musulmani, così come condanniamo il tentativo di offendere credenti di tutte le religioni”.

”Oggi 11 settembre, undicesimo anniversario degli attacchi terroristici contro gli Usa, gli americani rendono onore ai patrioti e a coloro che servono la nostra nazione come la giusta risposta ai nemici della democrazia. Il rispetto del credo religioso è una delle pietre miliari della democrazia americana. Respingiamo con fermezza le azioni di coloro che fanno abuso del diritto universale di libertà di espressione per ferire il credo religioso di altri”, si legge nella nota.

Anche la Lega araba ha condannato l’iniziativa. Il vice segretario generale Ahmed bin Heli l’ha definita ”un atto provocatore e odioso”, sottolineando che sta seguendo da vicino la questione che è stata denunciata, ha sottolineato, da cristiani e musulmani e da uomini di chiesa nel mondo arabo.