Europa, mappa dei pregiudizi: Italia rivoluzionaria ma repressa e metà omofoba

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Settembre 2014 - 17:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Yanko Tsvetkov, un disegnatore bulgaro, ha provato a riassumere i pregiudizi sui popoli europei in una semplice mappa.

Tsvetkov ha modificato una cartina dell’Europa, indicando con delle specifiche icone, come gli abitanti di ogni singolo paese vengono percepiti dagli altri.

 

L’esperimento, come ha riportato il Giornale nell’articolo a firma di Giuliana De Vivo, non va certamente considerato completamente attendibile (lo stesso autore ha definito le mappe “satiriche”) ma risulta comunque interessante scoprire come si viene osservati dall’estero.

(…) La vera differenza tra Est e Ovest passa per la riparazione del lavandino di casa propria, attività di cui sarebbero capaci solo al di là del Danubio. Chi vive nella parte settentrionale del vecchio continente mangia camminando, pratica molto meno diffusa nel meridione d’Europa, dove mangiare è appunto un rito, e perciò ci si siede a tavola, ci si riunisce, lo si celebra.

Non sempre basta dividere in due la carta geografica. I luoghi comuni raccontano anche differenze più sottili: il the, ad esempio, è bevanda diffusa, oltre che nel prevedibile Regno Unito, anche in Ucraina e Bielorussia, mentre gli altri popoli europei prediligono il caffè. Sugli alcolici l’Europa si mostra tripartita: il vino va per la maggiore in Spagna, Italia, Francia, Grecia; la birra in Olanda, Gran Bretagna e Germania, mentre nei Paesi dell’Est domina la vodka. Un po’ come nella religione, divisi come siamo tra cattolici, protestanti e ortodossi (anche se la divisione vera, messa nero su bianco in un’altra mappa, è tra atei e credenti).

Anche gli umori dominanti sono tre: euforici Spagnoli, Francesi (ma solo quelli che vivono a Sud, zona provenza), Italiani e Greci (sì, nonostante la crisi, la disoccupazione e tutto il resto, almeno secondo il grafico bulgaro). I Francesi del Nord, Inglesi, Olandesi, Belgi, Tedeschi, Ucraini, Cechi e Polacchi sono invece melanconici.

Mentre chi abita nei paesi scandinavi è, tout court, «depresso». È il famoso luogo comune: «Sì, certo, saranno pure Stati efficienti, ma ti rendi conto vivere al buio per sei mesi all’anno?». E infatti la divisione tra l’Europa soleggiata e quella dove il cielo è quanto meno coperto da nuvole è netta, e su questo c’è poco da obiettare. Non a caso, passando a un altro stereotipo, gli abitanti del Nord Europa sono «silenziosi», quelli di Francia, nord Italia e Grecia «rumorosi», mentre Spagnoli e Italiani del sud sono bollati come «assordanti».

L’Europa del Sud è «sessualmente repressa» – più che altro nel senso di «incontenibile», l’espressione «latin lover» avrà pure una sua ragion d’essere – quella del Nord «emotivamente repressa» (vedere alla voce «Beh, certo, vivono al buio per molti mesi all’anno!»).

In un’altra mappa la popolazione del sud Italia rientra nell’asse europeo degli «omofobici», in compagnia di Grecia, Germania dell’est e delle ex repubbliche sovietiche.

Ma se pensate che i nostri concittadini dell’Unione ci vedano solo come un popolo casinista e perditemppo, vi sbagliate: nella mappa che individua i «rivoluzionari» e i «tradizionalisti» ricadiamo nella prima categoria, assieme a Francesi, Spagnoli e agli ex satelliti dell’Urss. Germania, Inghilterra, e paesi scandinavi sono invece quelli le cui popolazioni sono percepite come rispettose delle regole, inquadrate, austere se preferite.

Europa, mappa dei pregiudizi: Italia rivoluzionaria ma repressa e metà omofoba